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Una piccola storia ignobile

Creato il 24 luglio 2012 da Malpaese @IlMalpaese

Una piccola storia ignobiledi Giuliano Bugani

Disabile sciopera…

Ozzano Emilia. Assume toni drammatici il caso del ragazzo paralizzato, al quale il sindaco Masotti e il vicesindaco Lelli, impediscono di costruire una rampa per disabili per uscire dalla casa. In una lettera disperata, indirizzata al sindaco alla Giunta, ai consiglieri, al Difensore Civico Regionale, la madre del ragazzo, Mara Valdrè, informa che il figlio ha deciso di fare lo sciopero dei medicinali, mettendo a rischio la propria vita. Il caso Valdrè era stato vinto al Consiglio di Stato, contro il quale, dopo anni di vertenze giudiziarie, il comune di Ozzano aveva perso la causa. Nonostante il Consiglio di Stato, il sindaco Masotti e il vicesindaco Lelli, con una assoluta arroganza, continuano in questa battaglia legale ribadendo la propria posizione, senza considerare che ne va della vita di un disabile.

Ozzano, una piccola storia ignobile

La notizia trapela all’improvviso: il Giudice di Pace ha condannato il Comune di Ozzano Emilia a pagare le spese legali, dopo avere assolto la signora Mara Valdrè dal pagamento di una contravvenzione per occupazione di suolo pubblico. Come tutto ciò che trapela all’improvviso, lentamente si dipana il caso Valdrè, con inquietanti risvolti, anche penali. Intanto va detto che sono stati denunciati il sindaco di Ozzano, Loretta Masotti, il vicesindaco Luca Lelli, i tecnici comunali Tassinari e D’ Arco (quest’ultimo da poco in pensione). La denuncia è stata avanzata dalla signora Mara Valdrè, ozzanese, in seguito alla decisione dei tecnici comunali di non dare il permesso di realizzare una rampa di accesso per disabili gravi nel proprio parcheggio privato per l’ accesso di una lettiga, in quanto il figlio, a seguito di un grave incidente, è paralizzato. E per realizzare questa rampa, la signora Valdrè aveva recintato una parte dell’area privata.  Successivamente la polizia municipale aveva sollevato la contravvenzione alla signora Valdrè per occupazione di suolo pubblico. Ma a seguito del ricorso al Giudice di Pace, che, su parere del Ctu ha dichiarato che l’area è di proprietà della signora Valdrè, davanti a testimoni e Giudice di Pace compreso, l’agente della polizia municipale ha rilasciato risposte inquietanti, come ci racconta la signora Valdrè stessa: “Quando il Giudice di Pace ha chiesto all’agente di Polizia Municipale” (sul quale per ora manteniamo l’anonimato) “perché aveva fatto quella contravvenzione, ha risposto: Perché sono state fatte pressioni, indicando in alto con l’ indice”. A questo punto le cose potrebbero esplodere. Chi sono o chi è che ha fatto pressioni all’agente? E perché questa ostinazione da parte del sindaco Loretta Masotti, anche davanti a un caso umano come quello della signora Valdrè, con un figlio gravemente disabile?

Minacciata di morte

La cittadina ozzanese, Mara Valdrè, giorni fa si è vista recapitare una lettera anonima con minacce di morte. Immediata la denuncia alla caserma dei Carabinieri di Ozzano, ma essendo una denuncia contro ignoti, tutto potrebbe finire lì. Il fatto arriva pochi giorni dopo una querelle in riferimento alla vicenda di una realizzazione di una rampa per disabili, negata dall’Amministrazione comunale. Querelle che aveva avuto un primo epilogo nella condanna dell’Amministrazione stessa a pagare le spese legali, dopo l’assoluzione della stessa Mara Valdrè dal pagamento di una multa in relazione al tentativo di realizzare comunque la rampa per disabili nella sua proprietà. “Se Ozzano ti sta stretta – si legge nella lettera anonima attraverso titoli ritagliati da giornali – attenta, rischi ti scoppi addosso. Bum”. “Non mi lascio intimidire da vigliacchi che scrivono lettere anonime – afferma Mara Valdrè -. Andrò avanti con le battaglie per mio figlio”.

scrive al presidente Napolitano

Il progetto non è stato autorizzato. La signora Valdrè però non si è arresa, e i suoi avvocati hanno lavorato su due fronti, uno civile e l’altro penale. Il legale Maura Nicolì ha presentato ricorso al Consiglio di Stato, che proprio in questi giorni ha bocciato l’ordinanza del Comune. Mara, dal canto suo, nell’attesa della decisione, si era rivolta persino al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Ho scritto che questi sono stati tre anni d’inferno, che mio figlio è prigioniero in casa. Mi hanno risposto dalla segreteria del Presidente, dicendomi che la mia pratica era appunto al Consiglio di Stato. Poi per fortuna è arrivata questa sentenza. Già nel 2010 dimostrai che il parcheggio era di mia proprietà”.

Ma c’è anche l’aspetto penale, su cui ha aperto un fascicolo il pm Antonello Gustapane. “Le indagini sono ancora in corso – dice l’avvocato di Mara, Francesco Miraglia – Al momento è indagato per abuso d’ufficio il geometra del Comune, e il pm ha in mano una relazione che dimostra come quella proprietà è privata”. “Io ho denunciato anche l’ingegnere dell’amministrazione e il sindaco Loretta Masotti – conclude Mara – Proprio il sindaco disse che quel parcheggio era pubblico, nonostante avessi dimostrato il contrario”.

FONTI :  http://danielebarbieri.wordpress.com/2012/07/20/disabile-sciopera/

http://danielebarbieri.wordpress.com/2012/02/22/ozzano-una-piccola-storia-ignobile/

http://www.leggilanotizia.it/moduli/notizia.aspx?ID=2669

http://bologna.repubblica.it/cronaca/2012/05/09/news/disabile_prigioniero_in_casa_scrive_al_presidente_napolitano-34746634/



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