Il portiere mi saluta tutte le mattina quando esco dall’ascensore, mi dice “buongiorno”, lo dice ogni mattina con un tono diverso, ogni mattina più stanco, eppure lui si impegna a fare il suo lavoro come pochi che conosco, a dire il vero non conosco tante persone, diciamo pure che non c’è stato un momento della mia vita prima di questo in cui ho conosciuto così poche persone, perciò la statistica è inattendibile, lo è in proporzione a quanto è solitaria la mia vita.
Ieri pomeriggio sulle scale dell’ufficio ho incontrato un impiegato, è un tizio che ogni volta che mi vede mi chiama “il giornalista”, una volta ho provato a spiegargli che non sono un giornalista, ma a lui non frega niente, continua a scherzare sul fatto che secondo lui sono un giornalista, anche se fosse come dice lui non riesco a capire cosa ci sia di tanto comico nel fare il giornalista, fatto sta che l’impiegato trova questa cosa molto divertente, così anche ieri pomeriggio sulle scale dell’ufficio l’impiegato ha fatto la sua battuta, dopo di che con una faccia improvvisamente seria mi ha chiesto perché non rido mai.
Negli ultimi tempi ho parlato con tre persone diverse e tutte e tre mi hanno fatto notare che a Roma è in corso un’invasione di pappagallini verdi, pare che i pappagallini verdi siano dappertutto, soprattutto nei parchi pubblici, ognuna di queste tre persone ha una sua teoria sull’invasione dei pappagallini verdi, così ho voluto farmi una teoria anch’io, ho fatto una breve ricerca e ho trovato un articolo in cui è scritto che l’invasione dei pappagallini verdi “a Roma Nord è argomento di discussione al momento dell’aperitivo”.