Chi mi segue con attenzione, magari se n'è accorto... ;)
Qualche tempo fa mi sono ripromesso di dare la giusta visibilità ad un ennesimo capolavoro creato da quel genialoide di Locomalito. Sto chiaramente parlando di "They Came From Verminest"; un videogioco spaziale che esordisce ammiccando furiosamente nei confronti di "It Cames From The Desert" e della cinematografia "SciFi" anni sessanta, prosegue citando "Galaga", a tratti si trasforma in "Xevious" e, non contento, fa il verso pure a "Phoenix" con una spruzzatina di "Centipede" per insaporire meglio il tutto... ;)
Citazionismo videoludico a gogò! :)
Ora, io sono una persona seria che se prende un impegno lo mantiene. Detto questo, sulla scia di un titolo che riecheggia capolavori cinematografici di schwarzeneggeriana memoria, andiamo senza indugio a recensire...
V'ho fregato, eh? :P
...Un'altra cosa!!! :D (Non me ne voglia Schwarzy, ma io preferisco di gran lunga le commedie di Jim Carrey agli "Action Movie". Chessò... "Bugiardo Bugiardo" vi piace? :P ).
"L'Abbaye Des Morts" è un moderno "platform" per "PC" (datato 2010 e sviluppato con il sempreverde "GameMaker"), confezionato con uno stile audiovisivo ed una giocabilità assolutamente retrò.
Un po' di storia.
Nel XIII secolo, i Càtari iniziarono a sostenere delle posizioni religiose eretiche rispetto ai dogmi della chiesa di Roma. Nel dettaglio, il catarismo rifuggiva in toto il materialismo e la carnalità, sviluppando nel contempo delle concezioni di dualismo irrisolvibile tra spirito e materia, luce e tenebre, bene e male. Per i Càtari la realtà oggettiva finiva per essere sempre e costantemente concepita come un inganno del maligno volto ad irretire e corrompere l'animo umano. Da qui la convinzione che tutto il mondo materiale fosse opera del demonio con il conseguente rifiuto del battesimo, dell'eucarestia, del matrimonio... Non paghi di tutto ciò, i Càtari arrivarono ad accusare la Chiesa Cattolica di essere malevola ed asservita a Satana in quanto corrotta e suscettibile al fascino dei beni materiali. Nel 1208, Papa Innocenzo III indisse una crociata contro gli Albigesi (un'altra definizione dei Càtari) e l'eresia venne estinta nel sangue...
Il monumento che ricorda la strage di 200 Càtari arsi vivi a Montségur.
Sulla falsariga della storia, Locomalito ci fa vestire i panni di Jean Raymond, un albigese in fuga dagli emissari dell'inquisizione.
Rifugiatosi in un'abazia apparentemente abbandonata, egli dovrà cercare di salvarsi da un destino che appare segnato, superando un cospicuo numero di livelli strutturati in ossequio alle auree regole tipiche dei "platforms 8 bit". Schermate statiche da affrontare con abilità, astuzia ed un pizzico di elasticità mentale (utile per interpretare correttamente i suggerimenti che il gioco ci propina ad intervalli regolari... ;) ).
...Il tutto nello splendore della monocromia della "palette" dello "ZX Spectrum", riprodotta fedelmente sullo schermo dei nostri moderni "PC" con un'unica deroga: Locomalito, infatti, ha evitato accuratamente di riproporre al suo pubblico anche le problematiche di "Color Clash" tipiche del computer di casa "Sinclair"... ;) (E, sentitamente, lo ringraziamo per questo... :P ).
In conclusione, un gran bel gioco.
Provatelo senza dubitare, perché per quella che è la mia esperienza personale, vi posso assicurare che fino ad oggi Locomalito non ha mai sbagliato un colpo. In tal senso "L'Abbaye Des Morts" non è un videogioco. E' un atto di fede! :D