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Una ragazza si dondolava sopra un filo di ragnatela

Creato il 30 settembre 2010 da Taccodieci @Taccodieci
Traghetto da un lavoro ad un altro, piena di speranze. Non posso dilungarmi e spiegare come mai fosse ora di cambiare aria, non sarebbe nemmeno giusto, ma era decisamente ora di cambiare aria. Mi sono data da fare, ho inviato curriculum, fatto colloqui, e nella giornata ufficiale di protesta del mondo della formazione mi sento di affermare che in questo settore si trova lavoro. Se lavoro si può chiamare un contratto a progetto con una paga che ha del ridicolo e garanzie inesistenti. Già perchè potrei sempre avere la malsana idea di continuare la specie, un giorno...
Apro e chiudo il paragrafo della polemica spicciola e passo ad altro.
Il fatto di cambiare lavoro, specie se così repentinamente, comporta molteplici lati positivi e molteplici lati negativi, al di là del contratto, dell'inquadramento e di tutti gli altri dettagli cui badano le persone polemiche dentro. In particolare, per facilitare il passaggio di consegne da entrambe le parti, io sto vivendo una specie di paradosso spazio/temporale per il quale lavoro per qualche giorno alla settimana alla mia "vecchia" postazione e per la restante parte del tempo alla "nuova" postazione. Diciamo che, in fatto di vantaggi e svantaggi dei due momenti, non mi faccio mancare niente. Non voglio essere un punto di vista indiscutibile su pro e contro del cambio lavoro, tuttavia vi propongo come vedo io la situazione. Partiamo dagli svantaggi, così poi coi vantaggi cerchiamo di tirarci un po' su.
Cambio lavoro: svantaggi
- Sembra di essere tornati all'età della pietra della competenza. Se prima erano i colleghi a chiederci consigli su come comportarsi in determinate circostanze, ora abbiamo bisogno di tutto. Non siamo autosufficienti nemmeno per andare in bagno, perchè non sappiamo nemmeno dove sia la carta igienica, con sommo imbarazzo in eventuali momenti critici. Dove sono finite le nostre competenze? Abbiamo bisogno di chiedere anche questo.
- Cade l'equilibrio dei rapporti di conoscenza e di fiducia. I colleghi sono perfetti sconosciuti con i quali non si sa come e se scherzare, come e se confidarsi. Che ne so se offendo qualcuno con qualche battuta a sfondo religioso e/o sessuale? Non lo so. Si ricomincia a procedere per prove ed errori, imparando dalle inevitabili figuracce. Nello specifico, giusto per citare un esempio concreto, che cosa si deve rispondere alla domanda "perchè cambi lavoro"? Sincerità a briglie sciolte e risata generale oppure diffidenza cercando di ingannare una infallibile macchina della verità?
- La fiducia di tutti è tutta da conquistare. Se sbagliamo nessuno penserà che sia stata una svista. Se qualcuno parla male di noi, nessuno ci difenderà. Qualsiasi cosa accada nei primi tempi, nessuno si schiererà con l'ultima arrivata in periodo di prova.
- Gli occhi di tutti sono puntati su di noi, e non è questione di essere egocentrici. Siamo sotto esame ogni giorno e non solo per le competenze che abbiamo o non abbiamo, ma anche per tutto il resto: vestiti, modo di parlare, modo di rispondere al telefono. Tanto per dirne una, i soprannomi si formano in questo momento e ce li portiamo dietro finchè continueremo a lavorare in quel posto, anche se cambieranno i colleghi. Nei primi tempi di un nuovo lavoro viene spontaneo chiedersi quanti centimetri di gonna o di scollatura siano considerati accettabili prima di diventare una barzelletta vivente.
- Sarò veniale, ma ferie e permessi si azzerano e ci vuole un po' prima di rimettere da parte un gruzzoletto di tempo libero. Ambientarsi in un nuovo lavoro impegna una grande quantità di energie senza la possibilità di assentarsi un attimo.
Cambio lavoro: opportunità
- Come ciò che accade nel miglio, resta nel miglio, così ciò che accade nel vecchio ufficio, resta nel vecchio ufficio. E scusatemi se è poca cosa l'opportunità di voltare completamente pagina con certa gente.
- Non è da stupidi avere speranze ed aspettative. Ovvero: se un lavoro ci ha delusi più volte non ha senso continuare ad aspettarsi novità positive, giusto? Mentre un nuovo lavoro, con nuove persone, è un territorio tutto ancora da esplorare e non è detto che sia peggiore del precedente.
- Possiamo reinventarci, dare un taglio netto alle vecchie abitudini e ricominciare da zero, sia con gli altri che con noi stessi, evitando di diventare dei rassicuranti clichè. Tacchi troppo alti che non si sarebbe mai osato portare in ufficio? Adesso si può: io sono così, prendere o lasciare.
- Cambiare lavoro significa avere meno voglia di cazzeggiare e più voglia di fare, tornando di conseguenza a casa la sera più soddisfatti di noi stessi. Bentornate endorfine!
- Sicuramente nel vecchio lavoro abbiamo elaborato un sistema organizzativo, una pratica, una qualsiasi sciocchezza che farà colpo nel nuovo ambiente e che ci farà sembrare persone intelligenti, della serie "sai che il file Excel che hai fatto per il calcolo automatico del budget mi fa risparmiare un casino di tempo"? E sarà una grande soddisfazione con poco sforzo.
Ho volutamente messo vantaggi e svantaggi del cambio di lavoro in ugual numero, tuttavia devo ammettere che mentre gli svantaggi sono piovuti dal cielo e li ho scritti in due minuti, i vantaggi proprio non mi venivano in mente. Ci ho impiegato tutto il pomeriggio per farmene venire in mente così tanti.
Saranno gli strascichi del periodaccio appena attraversato che mi fanno vedere il bicchiere mezzo vuoto.
La Redazione

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