Le cellule staminali mutano forma e volume per muoversi, comunicare con l’ambiente circostante o nello svolgimento di altre funzioni. Lo rivela uno studio internazionale coordinato da Caterina La Porta del Dipartimento di Bioscienze dell’Università degli Studi di Milano.
Di: Redazione
I risultati della ricerca, pubblicati sulla rivista “Physical Review Letters”, hanno mostrato che le funzioni che portano a un mutamento morfologico della cellula sono le protrusioni (bleb) della membrana plasmatica. Esse si generano in contrapposizione alla pressione del cortex cellulare nel citoplasma e possono essere visibili nell’embriogenesi, durante la divisione cellulare, l’apoptosi e quando è in corso l’invasione delle cellule tumorali.
Il team internazionale che ha visto al lavoro fisici e biologi dell’Università degli Studi di Milano, dell’Università di Ginevra, del CNRS francese e dela Fondazione ISI di Torino ha analizzato il mutamento di volume nelle staminali, per arrivare a dimostrare appunto che durante la formazione di protrusioni le cellule cambiano il proprio volume.
Lo studio si è avvalso della tecnica della ricostruzione ad alta risoluzione spazio-temporale in 3D di cellule primordiali germinali di pesce zebra. I dati raccolti sono stati filtrati attraverso un modello computazionale della biomeccanica cellulare, che ha spiegato come le conseguenze delle deformazioni corteccia-membrana e il flusso di acqua abbiamo indirizzato la formazione delle protrusioni.
Lo studio ha dunque finalmente compreso uno dei meccanismi di base della biologia cellulare, che potrà essere utile anche a comprendere più a fondo lo sviluppo dei tumori.
Fonte: “Le Scienze”