Nella grande narrativa c’è assolutamente tutto, salvo una risposta chiara.
Frase della scrittrice Eudora Welty, dedicata a coloro che vorrebbero (o pretendono) che la narrativa dia delle risposte. Piccolo consiglio: se in un libro ne trovi anche solo una, mettilo via. Perché, o hai bisogno di qualcuno che ti fornisca delle idee, e quindi delle risposte (e allora hai un problema piuttosto serio). Oppure hai le idee confuse.
A me pare che tutto nasca da quando la narrativa ha iniziato il divorzio dall’umanità. Invece che raccontare storie, e metterci dentro uomini e donne, si è preferito creare delle tesi, vestirle con gli abiti stretti di una storia, per poi mandarle a zonzo per il mondo.
Posso comprendere l’imbarazzo, sul serio. Non c’è niente di bello nei tic o nelle abitudini balorde delle persone. Prendiamo Raymond Carver: i suoi personaggi o bevono, oppure cercano di liberarsi dalla bottiglia. Sarebbe meglio se avessero una Grande e Nobile Idea, e con quella andassero in giro per il mondo a combattere contro i figli delle tenebre.
Al massimo, cercano di non ubriacarsi.
In parte è frutto anche del mercato. Meglio una storia che “risolve”, perché si rivela quindi utile. E nell’ideologia mercantile c’è spazio solo per quello che serve, che è appunto utile.
In pratica, le storie, quindi l’umanità, è diventata un fardello, qualcosa di eccentrico dal quale stare distanti. Oppure, ci si può avvicinare purché con la garanzia che si avrà una risposta.
Trovarsi di fronte a un mistero è troppo. Sa di Ottocento e noi ci siamo evoluti.
Però questa frase della Welty:
Nella grande narrativa c’è assolutamente tutto
Non è male, vero? Per prima cosa, traccia una linea divisoria. da una parte la grande narrativa, dall’altra quella che non lo è affatto. Divisione arbitraria? Al contrario: doverosa. Quella che offre le risposte NON è grande narrativa. Punto.
Ma se contiene tutto, perché non è possibile trovarci una bella risposta? Piccina, che non fa male a nessuno, se ne sta nell’angolino e con discrezione agita la mano per segnalare che c’è, esiste.
Ci sono cose più importanti delle risposte: per esempio le persone. Per questo un romanziere coi fiocchi celebrerà gli uomini e le donne. L’umanità è fatta di carne e sangue e un bravo narratore renderà onore a questi ingredienti tanto scomodi. Non siamo fatti di idee, di emozioni: quella è un’ideologia pericolosa quanto quella che sostiene una dittatura.