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Una risposta esemplare

Creato il 26 gennaio 2011 da Speradisole

Un gruppo di pidiellini: (Raffaele Calabrò, Roberto Formigoni, Maurizio Gasparri, Maurizio Lupi, Alfredo Mantovano, Mario Mauro, Gaetano Quagliariello, Eugenia Roccella, Maurizio Sacconi), scrive una lettera aperta al giornale della CEI “L’Avvenire”.

  LA LETTERA APERTA

«Sospendete il giudizio»

Cari amici,
in un momento tanto confuso e delicato per il nostro paese vorremmo evitare che la marea dei pettegolezzi che invade ogni giorno le pagine dei giornali finisca per oscurare il senso del nostro lavoro quotidiano per il bene comune. C’è il rischio di farsi tutti confondere o trascinare dall’onda nera, lasciandosi strumentalizzare da un moralismo interessato e intermittente, che emerge solo quando c’è di mezzo il presidente Berlusconi.

Un moralismo che nulla ha a che fare con quella imitatio Christi a cui la Chiesa ci invita, e che anzi non si fa scrupoli a brandire per fini politici, e in senso opposto a seconda delle convenienze di parte, l’idea della morale cristiana.

L’enorme scossone mediatico e politico di questi ultimi giorni non si comprende appieno se non come l’ultimo atto di un’offensiva giudiziaria iniziata con Tangentopoli: il tentativo di una piccola ma agguerrita minoranza di magistrati di interferire pesantemente negli assetti politici, per determinare nuovi equilibri che prescindano dal consenso popolare.

Diciassette anni fa c’erano gli arresti spettacolari: politici e personaggi pubblici sfilavano in manette sotto telecamere impietose, e la carcerazione preventiva era lo strumento privilegiato di alcune procure. Ma quante di quelle accuse, urlate da certi magistrati con tanta sicurezza da sembrare indubitabili, si sono rivelate poi vere? Certamente sono stati riconosciuti dei colpevoli, anche se altri pur imputabili delle stesse responsabilità sono stati risparmiati e in alcuni casi nemmeno sfiorati dall’ombra del sospetto. Quel che è più grave, però, in numerose occasioni processi condotti nelle aule dei tribunali sono giunti a ben altre conclusioni rispetto alle accuse iniziali.

Le tante assoluzioni che pure ne sono seguite, però, non potranno mai ripagare l’ingiustizia subita da chi vi si è trovato coinvolto, soprattutto da chi non ce l’ha fatta e si è tolto la vita. E intanto, il paese ha pagato e paga ancora oggi le conseguenze di indagini a senso unico che hanno azzerato il ceto politico moderato, rallentato e inibito la capacità decisionale delle pubbliche amministrazioni, indebolito la grande impresa italiana. Adesso la carcerazione preventiva è stata sostituita dalla gogna preventiva. Si butta nella pubblica piazza con una violenza inusitata la presunta vita privata delle persone (presunta perché contenuti frammentari di intercettazioni e commenti di persone terze non offrono alcuna garanzia di veridicità), e la si chiama ‘trasparenza’.

Abbiamo bisogno di giustizia, una giustizia che sia però veramente giusta, che segua regole certe, assicuri l’inviolabilità dei diritti di tutti i cittadini compreso chi si trova ad essere oggetto di accuse, e offra le garanzie necessarie, a partire dall’imparzialità del giudice e dal rispetto del segreto istruttorio. Una giustizia nella quale i magistrati formulino ipotesi di reato e non si occupino di costruire operazioni finalizzate ad emettere sentenze di ordine morale.

Chiediamo a tutti di aspettare, di sospendere il giudizio, di non farsi trascinare nella facile trappola del processo mediatico e sommario al Presidente del Consiglio, e chiediamo che si rispetti una vera presunzione di innocenza nei suoi confronti, finché il percorso di accertamento dei fatti sarà completato. Ve lo chiediamo non solo perché è un elementare principio di civiltà giuridica, ma anche perché noi all’immagine abietta del Presidente Berlusconi così come dipinta da tanti giornali non crediamo.

Noi conosciamo un altro Berlusconi, conosciamo il Presidente con cui abbiamo lavorato in questi anni, e che ci ha dato la possibilità di portare avanti battaglie difficili e controcorrente, condividendole con noi. Siamo certi che il tempo ci darà ragione: ma è di quel tempo che adesso c’è bisogno. Sarebbe assurdo e deleterio per il futuro dell’Italia consentire che, nell’attesa di un esito incerto della vicenda giudiziaria si producesse il danno certo di un cambiamento politico nel segno della conservazione sociale, della recessione economica e del relativismo etico come conseguenza di indagini asimmetriche che colpiscono alcuni risparmiando altri. Ciò che non intendiamo invece tenere in sospeso è la responsabilità di noi, credenti e non credenti, impegnati convintamente nel Popolo della Libertà. Non abbiamo alcuna intenzione di interrompere il lavoro politico e legislativo che ci vede dediti alla costruzione del bene comune, dalla difesa della famiglia alla libertà di educazione, dalle leggi in difesa della vita alla attuazione concreta del principio di sussidiarietà.

Aspettiamo che la polvere e il fango si depositino, diamo tempo alla verità e alla giustizia.

Firmato: Raffaele Calabrò, Roberto Formigoni, Maurizio Gasparri, Maurizio Lupi, Alfredo Mantovano, Mario Mauro, Gaetano Quagliariello, Eugenia Roccella, Maurizio Sacconi.

Don Giorgio De Capitani, risponde, in modo esemplare, dal suo blog.

Il vostro consiglio di “sospendere il giudizio” sul Porco Berlusconi ve lo metto nel culo!

UNA RISPOSTA ESEMPLARE
 Mi è veramente difficile commentare la lettera, apparsa sul quotidiano “Avvenire”, voce ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana, che reca la firma di 9 politici del Centro Destra – alcuni credenti e altri no (così si confessano) – sul caso “scandalo Berlusconi” che da giorni sta riempiendo le prime pagine dei giornali e invadendo gli spettacoli talk show televisivi, facendo gioire anche l’indice d’ascolto, con le inevitabili conseguenze di rendita economica. Anche qui, Berlusconi sfrutta se stesso, la sua immagine, e ci guadagna sopra. Mediaset si nutre delle porcate del suo padrone. 

Sì, mi è difficile commentarle questa lettera, senza incazzarmi per l’ipocrisia che traspare da ogni virgola. Un piccolo ma significativo spaccato del mondo politico che sostiene da anni un leader di cui non si sa più quali termini inventare per descrivere l’idiozia culturale, nella avidità di uno strapotere che non conosce limiti di corruzione, che ricorre ad ogni mezzo per imporsi, anche sfruttando o calpestando la dignità delle persone più fragili.

I 9 firmatari scrivono che in questo momento così delicato per il nostro Paese, sommerso da pettegolezzi d’ogni genere, ci sia il rischio che si oscuri “il senso del nostro lavoro quotidiano per il bene comune”. Mancate anche di rispetto: non sapete che il Bene Comune si scrive con le iniziali maiuscole?

Il Bene Comune non abita in casa del Pdl, e tanto meno nelle ville miliardarie di Berlusconi. Voi non sapete che cos’è il Bene Comune, altrimenti non appoggereste la politica di uno che ha identificato la sua carica istituzionale con sporchi affari privati.

Voi prendete tutte le polemiche riguardanti il vostro Padrone (voi dipendete in tutto dal suo portafogli), come se queste riguardassero solo la sua vita privata. Certo, anche questa ha un suo peso, perché anch’essa è gestita dallo Stato fattosi servo dei luridi vizi del Premier. O avete gli occhi ciechi? O vi siete tappato il naso?

Ma c’è ben altro di cui seriamente preoccuparsi, ed è che questo lurido verme, che voi chiamate vostro amico, compagno di viaggio in dure battaglie per la democrazia (e quale?), ha diversi conti in sospeso con la giustizia. Altro che dire – lo fate intuire chiaramente – che il vostro diciamo così “Super-latitante” è un perseguitato da giudici di parte e inflessibili solo per politici di destra.

Vergognatevi! E la giustizia non riguarda solo frodi allo Stato o sotterfugi vari per fregarlo. La giustizia riguarda anche il rispetto del quinto comandamento.

E non parlo solo di un consumismo pubblicizzato fino ad impestare ogni alito di vita, e non parlo solo di quella cultura maledetta che va a colpire i più giovani.

Parlo di omicidi nel senso più fisico del termine. Il vostro Padrone è un mandante: le prove me le sento nel sangue ribollire per la rabbia che un popolo intero se ne freghi di essere governato da un criminale.

E con quale coraggio parlate di difesa della vita, della famiglia, dell’etica, quando sostenete uno che della famiglia, della vita altrui e dell’etica se ne frega?

E mi rivolgo ai firmatari che si dicono cattolici – due in particolare, Formigoni e Lupi, per di più ciellini – che pretendono di dare lezione di civiltà, di umanesimo, di quei valori che non vedo assolutamente rispettati dal governo che sostengono.

Ma non vi sentite in colpa, porcaccia di una miseria? Non arrossite per la vergogna, cazzo? Come potete far convivere il porco con il santo?Come riuscite a far tacere la coscienza della giustizia con colui che frantuma ogni giorno ogni diritto umano?

Mi disgustate, maledetti ciellini che state bestemmiando un Vangelo che fa a pugni con quella cultura di destra che state imponendo ad un paese ormai in preda ai sciacalli!

Il vostro consiglio di “sospendere il giudizio” sul Porco Berlusconi ve lo metto nel culo! Continuerò da parte mia a denunciarlo, con la violenza della mia fede nei valori dell’Umanità, a differenza vostra che sostenete il Bastardo con il tradimento del Vangelo.

Aprite gli occhi, coglioni, scendete dal carro dell’Omino che vi porterà al paese dei balocchi, e lì sarete trasformati in somari. Leggete Pinocchio! E, se vi rimane qualche ritaglio di tempo, leggete i profeti dell’Antico Testamento.

Già, siete già asini, che preferite ragliare dietro gli ordini del vostro Padrone.

(http://www.dongiorgio.it/pagine.php?id=2363&nome=prima)



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