Una rondine stilizzata con il becco verde rivolto verso l’alto, la testa rossa e le ali e la coda dell’azzurro europeo. Il tutto su uno sfondo bianco e la scritta 2014. Italia Europa.
È il logo ufficiale scelto per il semestre di presidenza italiana del Consiglio Europeo presentato dal sottosegretario per le Politiche Europee, Sandro Gozi, e dal ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini. Presente anche l’astronauta Luca Parmitano, nominato dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi ambasciatore italiano per il semestre europeo.
Il logo è stato realizzato dai ragazzi del liceo artistico design e tecnico-grafico Giuseppe Meroni di Lissone in Lombardia, primi classificati del concorso promosso tra gli studenti delle scuole italiane. Sara, una della ragazze premiate, ha spiegato la scelta della rondine: “Abbiamo pensato all’Europa e a una parola che la rappresentasse e così abbiamo pensato alla libertà. La rondine rappresenta la libertà perché ha il becco in su che significa puntare al massimo, le ali sono invece la protezione e l’orientamento, ossia l’Europa, la coda infine è caratteristica della rondine ed è simbolo degli Stati membri dell’Unione ognuno con la sua diversità”.
Per il ministro Giannini, che ha sottolineato come tra i premiati la gran parte fossero ragazze, il semestre europeo è un’occasione straordinaria per poter lanciare dall’Italia un messaggio forte di cambiamento: “La scuola italiana ha risposto con naturalezza europea, si può esprimere in un logo il sentirsi appartenenti ad una comunità”, ha sottolineato il ministro Giannini. “L’Italia esce dal complesso di Calimero ed entra nell’Europa delle opportunità” ha aggiunto il sottosegretario Gozi, proprio in un momento in cui “l’Europa è sinonimo di crisi, mentre deve tornare ad essere l’Europa delle opportunità”.
Le opportunità esistono, bisogna saperle cogliere e Luca Parmitano ne è l’esempio: “Rappresento un’opportunità che mi è stata data -ha fatto eco Parmitano- avevo un sogno, grazie all’Italia integrata in un sistema europeo è stato possibile realizzarlo”.
Fonte: Media INAF | Scritto da Francesco Rea