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Una settimana del mondo: gli esteri visti da NetWorld (22-28 settembre ’13)

Creato il 28 settembre 2013 da Bloglobal @bloglobal_opi
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Ecco il settimo appuntamento di NetWorld (gruppo di siti indipendenti che fanno informazione, analisi e approfondimenti sulla politica estera). NetWorld si compone di realtà nate dal basso, capaci di crescere nel tempo con redazioni composte da giovani professionisti, dottorandi, ricercatori, giornalisti che non appartengono a grandi gruppi editoriali, che non ricevono finanziamenti pubblici e che sono del tutto no-profit. Tutti uniti, però, con lo scopo di offrire una visione più ampia possibile e non legata a finalità partitiche o di bandiera sui temi della politica internazionale. I siti che fanno parte di NetWorld sono attualmente BloGlobal-Osservatorio di Politica Internazionale, East Journal, l’Antidiplomatico, Cronache Internazionali, ArabPress, Asiablog e Le Terre sotto vento.

Settimana: 22 – 28 settembre 2013

La fine del’estate sembra aver portato ad una svolta il conflitto siriano: all’accordo tra Stati Uniti e Russia circa il progressivo disarmo chimico del regime di Bashar al-Assad, è seguita nelle ultime ore anche l’intesa in seno al Consiglio di Sicurezza dell’ONU su una bozza di Risoluzione sullo smantellamento dell’arsenale in questione. La diplomazia, dunque, sembra aver per ora vinto su un’operazione militare che alla fine di agosto era data per certa. Ad ogni modo bisogna essere freddi quando si parla della soluzione alla crisi siriano-internazionale: come spiega Giovanni Asmundo su L’Antidiplomatico, l’accordo raggiunto dalle diplomazie non risolve conflittualità e attriti attivi su diversi scenari. Un attore fondamentale – finora rimasto sostanzialmente nell’ombra del conflitto siriano – è l’Iran. Monica Tinelli su Cronache Internazionali ci spiega quale può essere il ruolo di Teheran non solo nel futuro assetto di Damasco ma anche nei più complessi assetti regionali, sopravvivendo all’erosione del cosiddetto asse della resistenza. E questo a maggior ragione alla luce della freschissima apertura alla ripresa dei rapporti con Washingotn (non solo evidentemente sulla questione nucleare) come testimoniato dalla storica telefonata delle ultime ore tra Obama e Rouhani. Non accadeva dal 1979 che i Presidenti di USA e Iran si sentissero.

Il Levante arabo ha sottratto i riflettori all’altra crisi mediorientale – l’Egitto -, dove nel corso dell’ultima settimana la Corte del Cairo ha deciso la messa al bando della Fratellanza Musulmana. Un punto su quanto accade nella terra dei Faraoni è offerto da Luca Pavone su Arab Press.

Anche il continente africano è riuscito a catturare – purtroppo – l’attenzione internazionale: il 21 settembre un commando di uomini armati legati al gruppo integralista islamico somalo al-Shabaab, affiliato ad al-Qaeda, ha preso d’assalto il Westgate Shopping Mall di Nairobi, in Kenya. Come sottolinea Mara carro su L’Antidiplomatico, il gruppo terroristico è stato notevolmente ridimensionato negli ultimi anni, ma resta ancora uno dei più forti gruppi armati dell’Africa Orientale.

Europa quo vadis? Mentre continuano i problemi di UE e eurozona, c’è chi agogna di entrare nello spazio comunitario: è l’Albania del neo-Premier Edi Rama, in visita ufficiale a Bruxelles per la prima volta. Quali sono gli sforzi che Tirana dovrà compiere per completare il processo di integrazione europea? Ce lo spiega Lavdrim Lita su East Journal. Un fatto comunque è certo: le sorti della governance economica del nostro continente passano dalla Germania. Qui lo scorso 22 settembre si è votato per il rinnovo del Bundestag: come da previsioni Angela Merkel ha incassato il suo terzo mandato e, come evidenzia Federica Castellana su BloGlobal, la Cancelliera si trova ora dinnanzi alla necessità di dare una nuova forma alla centralità tedesca nell’architettura europea, evitando che l’imposizione di modelli di stabilità (per quanto di successo) possano innescare altrove derive nazionalistiche.

Restando in tema di elezioni, ma spostandoci di continente: a distanza di circa due mesi dalle consultazioni in Cambogia l’Assemblea nazionale ha approvato il nuovo mandato del Primo Ministro Hun Sen, al potere dal 1985, e l’elenco dei Ministri. Ma le opposizioni non ci stanno e accusano il regime di brogli e irregolarità: Alessio Fratticcioli su Asia Blog ci racconta delle manifestazioni di piazza a Phnom Penh, dove vi sono stati anche dei morti. Dove non si placano le violenze sono le Filippine: Pino Striccoli su Le Terre Sotto Vento ci ricorda che a Zamboanga si sta combattendo una vera e propria guerra tra l’esercito di Manila e i separatisti del MNLF. Questi ultimi hanno negli ultimi giorni sequestrato centinaia di persone, usandole come scudi umani. Anche qui, dichiarazioni di preoccupazione a parte, ci si aspetta una risposta dell’ONU.

Per saperne di più della settimana internazionale, infine, vi invitiamo a leggere e a scaricare gratuitamente i Weekly Report di BloGlobal: http://www.bloglobal.net/bloglobal-weekly. Ogni settimana una lente d’ingrandimento sul mondo!

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