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Una settimana di “Vergognamoci per lui” (158)

Creato il 30 dicembre 2013 da Zamax

Un giorno di gogna non fa male a nessuno. Come dicono i filosofi più in gamba, è tutta esperienza. Su GIORNALETTISMO.COM

L’EDUCAZIONE SENTIMENTALE 23/12/2013 Non quella di Flaubert, ma quella che vorrebbero imporre ai nostri ragazzi i bolscevichi di SEL. Secondo la verbosa proposta di legge l’ora di “educazione sentimentale” promuoverebbe «il cambiamento nei modelli di comportamento socio-culturali di donne e uomini per sradicare i pregiudizi, i costumi, le tradizioni e le altre pratiche basate sull’idea di una differenziazione delle persone sulla base del genere di appartenenza o su ruoli stereotipati per donne e uomini, in grado di alimentare, giustificare o motivare la discriminazione o la violenza di un genere sull’altro». Ecco un tipico esempio di come sragiona l’ideologia progressista: rifiuta i dogmi, ma sovrabbonda di precetti; pretende che l’esemplare cittadino non creda a nulla, ma che sia educato in tutto, all’ambiente, al sesso, al sentimento, al cibo, alla salute, alla legalità, alla pace, alla cittadinanza: una scimmietta ammaestrata e sempre aggiornatissima. Tocqueville l’aveva profetato: «Il terzo [tratto caratteristico di tutti i sistemi che portano il nome di socialismo] è una sfiducia profonda nella libertà, nella ragione umana; è un profondo disprezzo per l’individuo considerato in se stesso, allo stato di uomo; ciò che giustifica l’idea che lo Stato non deve essere soltanto il dirigente della società, ma, per così dire, il maestro, il precettore, il pedagogo di ogni uomo; deve sempre porsi a lato di lui, al di sopra di lui, attorno a lui, per guidarlo, mantenerlo, trattenerlo; in una parola, è una graduale confisca della libertà umana…» Legge perniciosa, poveri ragazzi, ma anche perfida: l’ora settimanale di “educazione sentimentale” andrebbe infatti ad aggiungersi alle altre. Succede la stessa cosa ai balzelli, e a guardar bene non è affatto un caso.

GIANFRANCO MASCIA 24/12/2013 Non mi ricordavo più delle letterine spedite da Berlusconi agli italiani con la promessa del rimborso dell’IMU in caso di vittoria alle elezioni politiche. Men che meno mi ricordavo delle denunce di cui il Perseguitato era stato fatto oggetto anche per questa bagatella: voto di scambio, di questo lo si accusava, nientepopodimeno. Era propaganda elettorale, naturalmente; perfino un pm normale l’avrebbe capito. Ed infatti il pm Roberto Felici della procura di Roma ha chiesto l’archiviazione del cervellotico procedimento. Ora c’è solo da attendere il pronunciamento del gip, sperando che non sia un forte bevitore. Tra i vari esposti antiberlusconiani spiccava quello firmato da uno dei più fanatici antiberlusconiani del pianeta, Gianfranco Mascia, allora candidato alle regionali del Lazio per Rivoluzione Civile, il partito di un altro pm (non normale, ma super), grande propugnatore del reddito di cittadinanza. Nel vostro candore potreste pensare che, in fondo, se tanto mi dà tanto, anche chi promette redditi di cittadinanza dovrebbe incorrere nel reato di voto di scambio. Ma sbagliereste. Il vero voto di scambio è una cosa da poveracci. Qui siamo ad un livello ben superiore. Questo è il voto di scambio alla grandissima: in una parola, la politica.

LE FEMEN 27/12/2013 La Cattedrale di Colonia è stato il luogo scelto dalle Femen per il loro ennesimo blitz. Durante la Messa di Natale una sgambettante ventenne tedesca è salita svelta sopra l’altare a seno nudo e con un gonnellino, mi pare di capire, da Cristo in croce: infatti su una tetta c’era scritto “I”, sull’altra “AM”, sulla pancia “GOD”. Sembra che fosse una protesta contro la posizione antiabortista della Chiesa Cattolica. Queste ridicole esibizioni anticristiane più che scandalizzare ormai annoiano e il rischio per le Femen è che perfino i tradizionalisti ci facciano il callo. Quindi non mi ci dilungo. Rimirando questa signorina ho pensato piuttosto che fosse venuto il momento di fare una riflessione decisiva. Da quando le Femen sono diventate un fenomeno internazionale e si sono moltiplicate la loro qualità estetica è scemata, e tuttavia in genere sono tutte giovani donne attraenti. In ogni caso non si vede una racchia. Questo fenomeno inquietante secondo me ha solo due spiegazioni possibili: 1) o le Femen non accettano nel loro branco le femmine esteticamente inferiori; 2) oppure sono le femmine esteticamente inferiori a non sentirsi Femen.


Filed under: Rubrica Giornalettismo Tagged: Alexis de Tocqueville, Educazione sentimentale, Femen, Gianfranco Mascia, Silvio Berlusconi, Sinistra e Libertà

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