Oggi, come ogni venerdì, Donata Columbro scrive in maniera ragionata le novità nel mondo dell'informazione nella sua rubrica "Una settimana nel futuro del giornalismo". Credo valga altrettanto la pena però di riassumere alcune delle vicende relative a giornali e giornalismi di casa nostra.
Nella maggior sintesi possibile:
- Come noto, Wired diventa digital only abbandonando la carta stampata pochi giorni dopo l'avvicendamento alla direzione della testata e, soprattutto, nonostante le promesse del deputy manager Fedele Usai ed un bilancio consolidato del 2014 con un margine operativo lordo di 9.1 milioni di euro, in netta ripresa dall'anno precedente [5,8 milioni], secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano. Il passaggio alla versione solo digitale comporta un taglio secco del 50% della redazione ed è questa, a mio avviso la notizia nella notizia [sorry per il gioco di parole]. Infatti vuol dire che ipso facto puntare sul digitale significa ridurre le risorse e gli investimenti. Credo che sia un aspetto che si commenti da solo e che valeva la pena di evidenziare.
- L'ANSA, la più celebre e rinomata agenzia stampa, simbolo dell'essenza della notizia ["l'ha detto l'ANSA"] è in crisi e taglia 65 giornalisti su 324, ma anche un cospicuo numero di poligrafici I giornalisti scendono sul piede di guerra al grido di #resistANSA e sono in sciopero ormai da giorni. Il Direttore annuncia che oggi la pubblicazione riprende ma viene prontamente smentito, il tutto via Twitter. Il segno evidente dello scollegamento tra vertici aziendali e redazione - poi lunedì approfondiamo la questione.
- FIEG e UPA ieri presentano i risultati di una ricerca: "Quotidiani e periodici a pagamento: ruolo, valori e prospettive evolutive". Ricerca che magnifica ovviamente il valore della stampa e che viene ripresa, pour couse, da molte testate in maniera pedissequa ed acritica oggi. Peccato che alla voce metodologia via sia il vuoto nella presentazione disponibile e che tutte le verbalizzazioni segnalate siano per il 99% dei casi di persone dai 40 anni in su. Al tempo stesso non vi è, ad oggi traccia dell'annuale rapporto sulla carta stampata, solitamente rilasciato ad aprile i cui risultati sarebbero evidentemente troppo imbarazzanti. Negare l'evidenza con ricerche posticce ad hoc non migliorerà la situazione, credo proprio.
- Continua, inesorabile il calo della raccolta pubblicitaria nella carta stampata anche nel mese di maggio. Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente UPA, oggi sul Corriere della Sera a commento dice: "[...]Per maggio-giugno abbiamo segnali di un significativo miglioramento [..] Detto questo è chiaro che la stampa deve, e può, "riportare in casa" la raccolta che il web fa oggi attraverso il "saccheggio" dei contenuti". Convinto lui...
- Italia Oggi giovedì [vd sotto] pubblica modificando l'ordine dei paragrafi ma nella sostanza copiando da questi spazi parte di un mio articolo del giorno prima. Felice di aver attenzione anche da parte dei giornalisti del quotidiano economico-finanziario vorrei però solamente che almeno sotto i loro articoli non venisse apposta la dicitura "riproduzione riservata". Un po' di dignità, almeno... A margine si segnala che, comunque, gli articoli in questi spazi, incluso ovviamente quello in questione, sono sotto Creative Commons Attribution 4.0 International License, a citare la fonte non si fa brutta figura, eh...
That's all folks
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