Titolo: Una solitudine troppo rumorosa
Autore: Bohumil Hrabal
Titolo originale: Inzerát na dûm, ve kterém už nechci bydlet
Traduzione: Sergio Corduas
Editore: Einaudi
Collana: Einaudi Tascabili. Scrittori
Pagine: 99
Prezzo: 9,50 €
Formato: brossura
Anno 1ª edizione originale: 1965
Anno 1ª edizione italiana: 1968
Genere: narrativa europea
Codice ISBN: 978-88-06-18151-2
Trama: A Praga, nelle viscere di un vecchio palazzo, un uomo, Hanta, lavora da anni a una pressa meccanica trasformando libri destinati al macero in parallelepipedi sigillati e armoniosi, morti e vivi a un tempo, perché in ciascuno di essi pulsa un libro che egli vi ha imprigionato, aperto su una frase, un pensiero: sono frammenti di Erasmo e Laozi, di Hölderlin e Kant, del Talmud, di Nietzsche, di Goethe. Professionista per necessità della distruzione dei libri, Hanta li ricrea incessantemente sotto forma di messaggi simbolici, rinnovando a ogni istante il prodigio del pensiero creativo che sgorga spontaneo al di là e nonostante i modelli canonici della società e della cultura.(dalla quarta di copertina)Giudizio personale: Ci sono libri che hanno un valore impossibile da calcolare perché possiedono la straordinaria capacità di lasciare un solco indelebile in chi ha la fortuna di leggerli. Ti segnano nel profondo lasciandoti una meravigliosa cicatrice che ti accompagnerà per il resto della vita. Una solitudine troppo rumorosa entra di diritto in questa categoria di libri, senza se e senza ma. Io l'ho scoperto per caso, leggendone una recensione su aNobii, ma più che dal commento ero rimasta folgorata dal titolo di quest'opera. Un titolo di cui mi sono innamorata a prima vista, anzi a prima lettura, perché l'ho sentito subito così mio in un modo che non so nemmeno spiegarvi. In quel titolo io ho semplicemente visto me stessa. Una volta acquistato però ne ho rimandato la lettura per diversi mesi, quasi timorosa di leggervi una storia deludente: si sa, quando le aspettative sono molto alte, le delusioni sono ancora più cocenti. Dopo averlo iniziato, mi sono invece ritrovata a centellinarne la lettura, avanzando poco a poco in una storia meravigliosa, ansiosa di scoprirne le evoluzione e al tempo stesso volendo prolungarne la durata in eterno: un po' come, giocando a carte, si scopre molto lentamente la carta appena pescata, con gli occhi pronti a cogliere il segno che ci farà sbancare il tavolo. Ecco, questo romanzo ha decisamente sbancato il tavolo. Hanta, il protagonista, lavora da moltissimi anni a una pressa meccanica, segnando l'ultimo momento di vita dei libri destinati al macero. Questo lavoro, come lui stesso ripete svariate volte, l'ha istruito contro la sua volontà, riempiendogli la vita con un fiume inarrestabile di parole: parole piene di significato, parole taglienti come la carta su cui sono scritte. E mentre pressa pagine e pagine di filosofia, romanzi e enciclopedie, cerca e riserva per la sua personale "biblioteca" i libri che catturano il suo sguardo attento. Per questo la casa di Hanta è piena di volumi fino all'inverosimile, non esiste quasi più spazio vitale: i libri occupano ogni angolo, ogni minuscola superficie, trasformando l'abitazione in un luogo magico. La solitudine troppo rumorosa è proprio quella che vive Hanta, uomo solo in una casa piena di libri che, come se fossero dotati di vita propria, fanno sentire la loro presenza con costanti scricchiolii. La vita del protagonista è scandita dai ritmi regolari della sua pressa fino al giorno in cui la modernità arriva a Praga, nelle vesti di una grandissima e tecnologica pressa, capace di svolgere in solo giorno il lavoro di venti operai: per Hanta è l'inizio della fine. Un dramma interiore lo divora, un dolore quasi fisico per un mondo che non comprende, per una società che viaggia troppo velocemente.Surreale, emozionante e doloroso, questo libro mi ha illuminata, con il suo stile unico e originale, spesso ridondante e ripetitivo, capace però di toccarti l'anima. Un'emozione continua, fin quasi alle lacrime, per un amore così immenso e trascinante per i libri e la cultura più in generale. Voto: 10Citazione: "Da trentacinque anni lavoro alla carta vecchia ed è la mia love story. Da trentacinque anni presso carta vecchia e libri, da trentacinque anni mi imbratto con in caratteri, sicché assomiglio alle enciclopedie , delle quali in quegli anni avrò pressato sicuramente trenta quintali, sono una brocca piena di acqua viva e morta, basta inclinarsi un poco e da me scorrono pensieri tutti belli, contro la mia volontà sono istruito e così in realtà neppure so quali pensieri sono miei e provengono da me e quali li ho letti, e così in questi trentacinque anni mi sono connesso con me stesso e col mondo intorno a me, perché io quando leggo in realtà non leggo, io infilo una bella frase nel beccuccio e la succhio come una caramella, come se sorseggiassi a lungo un bicchierino di liquore, finché quel pensiero in me si scioglie come alcool, s'infiltra dentro di me così a lungo che mi sta non soltanto nel cuore e nel cervello, ma mi cola per le vene fino alle radicine dei capillari."
Colonna sonora: Fuori dal mondo di Ludovico Einaudi
Consigliato: ai sognatori, a chi vive la lettura anche come "rapporto fisico" con i libri
Istruzioni per l'uso: non abbiate fretta di finirlo, ma godetevelo fino all'ultima paginaBuona Lettura!