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Una sorellina, invece…

Da Ilgiornaledeigiovanilettori

Due occhioni verdi, un naso all’insù, due guance paffute… e un’inesauribile carica distruttiva! È arrivata Cloe, e la vita in casa non sarà più la stessa: ma in peggio o in meglio?

L’arrivo di una sorellina o di un fratellino è fonte di grande turbolenza e sconvolgimenti in tutte le famiglie. Chissà perchè, dopo aver tanto desiderato uno o una compagna di giochi e avventure, i fratelli minori non sono mai come ce li si aspettava! Sono sempre più  indietro rispetto ai grandi, non obbediscono ai comandi, esprimono bisogni e desideri che ostacolano quelli del o della primogenita. Come risolvere una situazione tanto spinosa?

La soluzione ideale parrebbe essere quella escogitata da Teo nel romanzo di Bianca Pitzorno La bambola dell’alchimista, ovvero: procurarsi una bambola del tutto simile a un neonato, che possa essere spenta o accesa a comando, e rinunciare alla pretesa di un bebè in carne ed ossa altrettanto efficiente nel suo ruolo.

Ma poi, a pensarci bene, in nome della tranquillità, si rinuncia a ben altri piaceri… il piacere della sorpresa, dell’imprevisto, del fare la pace, della cura. Tutte queste emozioni le trovate impacchettate in un brillante technicolor in un nuovo albo illustrato, fresco fresco di stampa per Gallucci editore:

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Cloe, invece, di Micah Player, Gallucci 2013, 14 euro.

Il libro ci riporta il racconto semplice e immediato di una bambina come tante altre, magari solo un po’ più seria e giudiziosa, che legge e studia pianoforte, e che ha sempre desiderato una sorellina con cui condividere le proprie passioni. Cloe, invece…

Cloe mette le mani dappertutto, vuole sempre tutto quello che tocca sua sorella, ribalta l’ordine della casa. Nulla di così strano, se si ha esperienza di bambini piccoli e si ha voglia di cedere un po’ del proprio spazio per ottenere in cambio divertimento e amore. Ma il percorso per raggiungere un’armonia sincera e sempre possibile è irto di ostacoli:

Cloe, invece-13

 

La buffissima Cloe si insinua nelle illustrazioni a poco a poco: prima spunta una mano, poi un ciuffetto di capelli e infine il suo viso furbetto dai grandi occhi verdi. Allo stesso modo le sue “imprese” si fanno sempre più audaci, e finiscono per coinvolgere tutti gli ambienti della casa: in cucina Cloe riempie le guance di biscotti, in bagno srotola tutta la carta igienica e rivolta il cesto dei panni da lavare, per non parlare di come si comporta con i giocattoli non suoi e perfino con la preziosa tastiera di sua sorella maggiore!

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Ma arrabbiarsi non serve a molto, meglio convogliare l’energia della bambina in un ballo affettuoso e scatenato al ritmo del pianoforte.

La semplicità e brevità della storia, narrata in prima persona dalla sorella maggiore, rende il libro adatto all’ascolto anche a partire da 2/3 anni in su. I più piccoli è facile che si identifichino con Cloe e che, ridendo delle sue malefatte, si ritrovino a pensare alle proprie. Ai lettori più grandi il ruolo di protagonisti, invece: a loro spetta di entrare in sintonia anche con chi è diverso da sè e imparare a perdonare.

Ciò che le parole sottintendono è efficacemente tradotto in immagini buffissime e piene di stile. Micah Player è illustratore, graphic designer e per anni ha curato lo stile Dreamworks (sfogliate il suo bellissimo sito, intitolato Fucili di carta, per farvi un’idea dei suoi molteplici lavori). Le sue illustrazioni brillano di colori vivaci e geometrie un po’ retrò, ma nell’insieme modernissime. Impossibile non rimanere colpiti a prima vista dalle sue bambine dagli occhioni smisurati ed espressivi. Assai sapiente anche la scelta delle inquadrature e del ritmo delle sequenze, costruito attraverso azzeccati cambi di pagina, accelerazioni e pause.

Che questo coloratissimo albo illustrato a lieto fine possa essere d’esempio (positivo) a bambini e bambini alle prese con i piccoli grandi problemi della vita accanto ad una peste scatenata?

E a proposito di pesti… questo post è dedicato alle mie personali sorelline combinaguai, Beatrice e Isotta, che dovranno essere così buone oggi da perdonare la pubblicazione a loro insaputa di questa foto, che dimostra come fratelli minori e maggiori non siano poi tanto diversi!

Due sorelline, invece... Beatrice, Virginia e Isotta nel 1992.

Due sorelline, invece… Beatrice, Virginia e Isotta nel 1992.

Immagini e testi del libro “Cloe, invece” sono pubblicati per gentile concessione dell’editore. Tutti i diritti riservati.

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