Credit: NASA/JPL-Caltech
Domani, 9 ottobre 2013, la sonda della NASA Juno effettuerà una manovra con "effetto fionda" intorno alla Terra per catturare la spinta necessaria a raggiungere Giove nel 2016.
Il veicolo spaziale da 3.267 chilogrammi passerà a 560 chilometri dalla superficie del nostro pianeta.
La manovra "gravity assist" è uno dei metodi più utilizzati per imprimere alle sonde la spinta necessaria verso il Sistema Solare esterno e il flyby di domani servirà a Juno per raggiungere Giove nel minor tempo, ottimizzando i costi.
"Quando Juno è stata lanciata, non è stata dotata di un razzo abbastanza potente per inviare un veicolo spaziale così pesante direttamente su Giove, per cui il flyby è una parte essenziale della missione," spiega Scott Bolton del Southwest Research Institute, principale ricercatore di Juno.
"Il razzo Atlas 5 ha fornito la metà della spinta di cui Juno aveva bisogno per raggiungere Giove e il flyby intorno alla Terra fornirà il resto", ha aggiunto.
La manovra di domani aumenterà la velocità del veicolo a 26,28 mila chilometri all'ora.
Credit: ASI
Purtroppo l'evento si sta verificando in un momento non proprio felice per l'Agenzia Spaziale Americana, con il 97 per cento dei dipendenti a casa a causa dello shutdown.
La sonda Juno fa parte del programma New Frontiers della NASA ed è costata 1,1 miliardi di dollari.
Lanciata il 5 agosto 2011, arriverà intorno a Giove nel 2016 e sarà la prima sonda ad energia solare a raggiungere il Sistema Solare esterno con i suoi tre grandi pannelli di circa 10 x 2,7 metri.
Alla fine i suoi pannelli solari, disposti in circolo, coprono un'area di circa 20 metri di diametro.
Credit: NASA
Il suo obiettivo è studiare la formazione e l'evoluzione di Giove perché questo potrà aiutare a comprendere meglio anche il nostro Sistema Solare.
Orbiterà intorno al pianeta per un anno terrestre, rilevando dati sull'atmosfera, sul campo gravitazionale e sul campo magnetico, con otto strumenti scientifici a forte contributo italiano.
Al nostro paese va il merito di aver fornito lo spettrometro ad immagine infrarosso JIRAM (Jovian InfraRed Auroral Mapper) e lo strumento di radioscienza KaT (Ka-Band Translator).
La sonda, grande come un autobus, sarà facilmente visibile da Terra: diversi osservatori astronomici hanno organizzato degli eventi ad hoc ma anche gli astronomi amatoriali potranno cimentarsi nell'impresa di riprendere il suo flyby.
I più fortunati saranno gli osservatori del Sud Africa, mentre in Italia il momento migliore dovrebbe essere alle 22:30 quando Juno si troverà ad un'altezza di +10°/+15° sull'orizzonte in direzione est.
Il sorvolo sarà molto veloce e i più bravi potranno inviare i loro scatti alla NASA e sperare in una pubblicazione.
Maggiorni informazioni:
http://www.media.inaf.it/2013/09/23/juno-un-fly-by-tutto-da-osservare/
Per seguire il flyby:
http://www.heavens-above.com/JunoFlyby.aspx?lat=0&lng=0&loc=Unspecified&alt=0&tz=UCT
http://www.iaps.inaf.it/solarsystem/?page_id=1284&lang=it