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Una storia in un volto

Creato il 28 dicembre 2010 da Bartleboom
Una storia in un volto Uno dei volti più interessanti di questi giorni natalizi in Lettonia l'ho scovato in una intervista sul portale Tvnet.E' il volto di un poeta e traduttore che ricorda così tanto nei lineamenti, nell'espressione un po' torva e saggia, nel portamento orgoglioso di una folta barba bianca, nella pipa esibita come un prolungamento dell'anima, il mio amato Rigoni Stern.Si chiama Valdis Bisenieks, è un poeta, poliglotta e traduttore. Ha tradotto in lèttone la Divina Commedia, lavoro per il quale ha anche ricevuto un premio, e dal tedesco il Faust di Goethe. Non gli piaceva un granché la traduzione del Faust che aveva fatto Rainis, il maggior poeta lèttone di ogni tempo, e così ci ha rimesso le mani sopra, senza alcun timore reverenziale nei confronti di quella vetta assoluta per la letteratura lèttone che è rappresentata da Rainis."Sì, dicono che il Faust tradotto da Rainis abbia maggiore musicalità suoni meglio, ma sono convinto che il mio è più realistico e aderente all'originale".Vive a Dreiliņi, alla periferia di Riga, perché ha cercato di tornare a vivere vicino ai luoghi paterni. E non importa quanto freddo faccia fuori, quanta neve ci sia, preserva sacro il rituale della corsa quotidiana. Ha lavorato per trent'anni ad un dizionario tedesco-lettone, ha attraversato il lungo periodo sovietico ("in quel periodo era tutto un tale budino, da non trovare niente di cui si avesse davvero bisogno") custodendo e coltivando il suo amore per la poesia. Ha scritto anche lavori per bambini, come d'abitudine per ogni poeta lèttone, che nessuno ha voluto pubblicare, perché scritti in un'ortografia particolare, che volta a mettere in evidenza l'intonazione del verso.Scrive due ore ogni giorno la mattina presto, e poi la pausa per il caffè con la moglie, la natura là fuori con cui preservare quel vitale e profondo rapporto. Dicono sia poco conosciuto nel suo paese malgrado i meriti e il talento, quest'uomo dall'aspetto fiero e naturale. Un po' come fu in fondo anche Mario Rigoni Stern, lontano dai circoli letterari e dagli inutili cicalecci, nel suo altopiano veneto, finché fu vecchio e molti cominciarono a capire la ricchezza delle sue storie e della sua vita.

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