Magazine Poesie
Mi sveglio ancora assonnata....Non rimembro nulla, l'ultimo ricordo che ho è quello di alcuni tipi loschi che mi seguivano mentre stavo tornando di fretta a casa...Una brutta sensazione mi aveva assillata tutto il giorno, un presagio di sventura mi aveva perseguitata e mi aveva creato una certa ansia...Per rilassarmi un pò avevo deciso deciso di uscire...Insolitamente, però stavolta ero sola, tutti i miei amici erano indaffarati nelle loro faccende...Indossavo una gonna di jeans e una maglietta con una stampa a forma di orsetto...Adoro quei capi...Ma, ma ora che ci penso adesso sono vestita con una lunga e morbida vestaglia chiara di un bianco così puro che quasi risplende di luce propria...Dove sono i miei abiti?Non dimentichiamo la domanda più importante, in quale luogo recondito mi trovo?Qui una nebbia opaca copre ogni cosa, si scorgono solamente delle fiamme celesti che lambiscono il terreno...Mi avvicino ad una di esse, non è calda anzi, è stranamente gelata....Io, però, non ho freddo, è come se il mio corpo avesse perso ogni sensibilità...La curiosità mi spinge a proseguire ancora, un palazzo roccioso si staglia minaccioso all'orizzonte... Lo raggiungo...Il grande portone di quercia è spalancato, come se mi invitasse a proseguire e a varcare la soglia...Decido di rischiare...Varco l'ingresso...Qualcosa mi spinge ad entrare in una stanza grandissima...La sala del trono....Seduto su di esso vi è Plutone il dio dei morti...Una donna gli cinge con un braccio le spalle, probabilmente è Persefone, la sua sua triste sposa...Ora ho capito tutto, mi trovo negli Inferi....Il dio dei morti mi accoglie pacato: "Benvenuta nella mia dimora e nel mio regno, fanciulla....Ti comunico la tua condizione di dannata....Poichè in vita, infatti, umiliasti sempre il tuo spirito e il tuo corpo peccasti di odio nei tuoi stessi riguardi....Da oggi in poi e per tutta l'eternità la tua pena sarà quella di infliggere atroci tormenti agli altri dannati....." Persefone mi guardò rattristata.....Mi si gelò il sangue nelle vene, davvero era la peggior punizione a cui potessi essere condannata....