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Una strega o una befana

Da Ant0n3l


No, non mi sto riferendo a "La strega", bellissima canzone di Vasco Rossi. Sto pensando a me.
Non vi capita mai di guardarvi allo specchio e non piacervi? Da qualche giorno sono entrata in modalità strega (o befana).
Sapete ormai che almeno una volta a stagione il post “come vorrei essere figa” vi tocca, vero?
Urge seduta dal parrucchiere perché non ho più una testa ma un cespuglio in cui ci possono fare il nido anche gli uccellini…
Direte: “Fattela tu la piega, più spesso, e vedrai che non arrivi a questi punti”. Ennò. Io non sono capace: sono talmente maldestra che non saprei da che parte cominciare. Una piastra per i capelli che liscio è più ordinato? Ennò. Ho capito a trent’anni cosa fosse una piastra per i capelli, quando la vedevo nel reparto degli elettrodomestici nei grandi magazzini pensavo servisse per cucinare i wurstel (non chiedetemi come fossi arrivata a questa conclusione, probabilmente un’associazione mentale stramba… ma lo credevo davvero!).
Non l’ho mai comprata perché mi sembra un oggetto pericolosissimo. Mi ustionerei, lo so già.
Certo, potrei truccarmi come fanno la maggior parte delle donne e avere un aspetto più femminile e curato ma “non ci sono portata”. Intendiamoci, a volte lo faccio anche se in realtà non sopporto perdere tempo in bagno, impiastricciarmi la faccia con il fondotinta (avete notato che anche se ti lavi subito le mani per bene, l’asciugamano su cui le asciughi si colora sempre?). Non va bene. Ennò che non va bene. O, peggio ancora, avere il rossetto sulle labbra… Mi sembra di perdere tempo e non perché poi il risultato non sia convincente… Truccarsi implica anche struccarsi e io mica me lo ricordo sempre, la sera prima di andare a dormire, di togliermi tutto l’ambaradan e usare lo struccante per gli occhi, per il viso, la crema per la notte… Vi confido un segreto: a volte ricordo di struccarmi la mattina prima di truccarmi (se sono in fase “mi sento figa e mi trucco” se no fa niente).
Che a quarant’anni una donna si deve “tenere”, no? Per lo meno è più necessario, rispetto ai trenta, che lo faccia dico.
L’altro giorno ho visto mia sorella che si è tagliata i capelli, si è comprata una montatura di occhiali fortissima (d'appeal, proprio) e si è truccata: stava benissimo.
Calcolando che ci somigliamo anche se lei è venti cm più alta di me e ha dieci anni in meno (a me hanno sempre scambiato per la sorella più piccola perché “piccola” sono… in tutti i sensi, eccheppalle), ho deciso di farmi la stessa pettinatura e di comprarmi una montatura di occhiali simile. Che ho voglia di cambiare, non di imitare, attenzione: è che sono talmente pigra (o, al contrario, che ho troppe faccende da sbrigare) che non posso mica perdere tempo durante la giornata a pensare a cosa potrei fare per essere più carina, come tagliarmi i capelli, come vestirmi… Che barba!
Morale, ieri avevo l’appuntamento dal parrucchiere. Io non prendo mai l’appuntamento dal parrucchiere perché non ho tempo cioè, se mi gira, passo quando ne ho voglia e se c’è posto bene se no pazienza. Ma ieri ero proprio decisa e ho preso l’appuntamento. E ho sbagliato, tanto non ci sono andata.
L’unica volta che mi programmo per benino tutto (porto Filippo a scuola, fuori il cane, butto via la spazzatura, vado a piedi che tanto è vicino, prima di entrare ci scappa anche un caffè al bar), salta.
Bambino con tosse e mal di gola. Pediatra.
È un classico, mi direte.
Sapete che al supermercato c’è la cassa con precedenza per le donne col pancione? Beh, stavo pensando che anche nei negozi tipo parrucchiere, estetista, profumeria, eccetera dovrebbero lasciare la precedenza alle mamme, per lo meno a quelle come me. Che è già un miracolo mi decida ad andare a farmi una piega, se poi devo anche aspettare… esco.
Elucubrazioni di una quarantenne in modalità strega.
Ieri ho risolto lavandomi i capelli, l’aspetto è lo stesso ma almeno ho un cespuglio per nidi di uccelli pulito. Confortevole, direi.
Oggi cercherò di guardarmi poco allo specchio (peccato che quello in bagno sia grande quasi come una parete, dunque…) perché Filippo sta ancora a casa ma domani, cascasse il mondo, vado dal parrucchiere (senza appuntamento) e mi taglio i capelli stile Sinead O’Connor ai tempi d’oro.

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