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Una vaina (tras)loca. Wiedersehen

Creato il 01 ottobre 2012 da Luciusday
Il momento è infine arrivato. Ieri, al termine di due giorni estenuanti trascorsi a pulire, spolverare, impacchettare, regalare in giro roba che non ci porteremo, e... spazzare per terra, noi, redazione del blog - ideatori, esecutori, scrittori, correttori di bozze, cazzeggiatori, addetti alle relazioni con il pubblico e via dicendo - abbiamo levato le tende verso nuovi orizzonti, prima di tornare un giorno a Roma.   Auf Wiedersehen Mainz. Questi ultimi due mesi senza (quasi) nessuno sono stati un po' strani per noi redazione del blog. Il divertimento ogni sera al pub o in discoteca, le cene in compagnia, le chiuse tutti assieme in biblioteca e la vita sempre a contatto con altri amici avevano lasciato il posto a otto ore giornaliere di stage (più due di treno), all'inizio estenuanti, poi sempre di meno man mano che ci prendevamo l'abitudine. Non sembrava quasi di vivere più a Mainz, dal momento che trascorrevo la maggior parte delle giornate in giro. Il clima quasi-estivo cominciava a prendere congedo in anticipo rispetto al periodo per noi usuale, e la ricomparsa dei soprabiti pesanti dava al tutto un senso di pesantezza non solo "fisica".   La stanza da lasciare, e una nuova da cercare, davano all'inizio un pizzico di eccitazione e follia al tuttto; col passare delle settimane, però, questo "pizzico" si era trasformato in una  "spada di Damocle" che pendeva sulla nostra* testa sempre più giorno dopo giorno, finché non abbiamo trovato una sistemazione quasi "provvisoria" (nel senso che potrebbe diventare anche definitiva, ma è presto per dirlo) presso una famiglia italiana in un'altra città tedesca, in un quartiere peraltro molto centrale. L'"insediamento" ieri è andato bene, a parte il fatto che con tutte quelle valigie sembravo un rifugiato delle baite di montagna e a parte il momento in cui, scaricando bagagli dalla macchina con l'aiuto del lui della coppia, si è aperto un barattolo di cotton fioc che manco sapevo di avere (dai, quei cosi che si infilano nelle orecchie) scaravantando tutto il contenuto per strada, e ci siamo sentiti abbastanza coglioni. La sistemazione sembra per il momento ottima; sono cose che ovviamente però uno giudica col passar del tempo. Vi terremo aggiornati (ossia, incaricherò il responsabile "aggiornamenti" di tenervi informati).   Lunedì siamo tornati al lavoro come al solito, con fascicoli da tradurre e esaminare. La segretaria ci vede e ci fa (in tedesco): "Che occhiaie che avete! Che avete fatto questo fine settimana?" Niente, abbiamo solo trasportato casa nostra da una città all'altra. Se prima non capivamo i nostri amici fuori sede...**   Lasciare Mainz mi è un po' dispiaciuto. Ma per quanto fossi abituato all'università, alla Hauptbahnhofplatz fulcro di tutti gli appuntamenti, dei Bratwurst e Kebab in notturna post disco, a Schillerplatz, al duomo e al Reno, non aveva senso continuare a restare là***. Non c'erano più le persone che conoscevo, né la maggior parte degli amici che mi ero fatto; non era più la città a cui ero abituato. E' ora di prendere atto che l'Erasmus è finito, e un periodo della mia vita, forse l'anno più bello, terminato. Dobbiamo lasciare questa città in mano ai nuovi arrivati**** e sperare, con gioia ma anche con un po' di gelosia e malinconia, che riescano a vivere tutto quello che quest'esperienza è riuscita a dare a noi.
Come te nessuno, Mainz!
Pulchra vobis;)
LuciusDay traslocante*****
Una vaina (tras)loca, una delle canzone più gettonate di quest'Erasmus ;) (Veramente, non so perché mi sia venuta in mente adesso)    ____________________
* Parlo a nome della redazione del blog, quindi il post è al plurale. Ecco.
** ...ora hanno tutta la nostra comprensione!
*** Certo, se non avessi trovato casa sarai andato pure a Rudesheim eh.
**** Parte dei quali conoscerò domani.
***** Ma dove? P. S. Non (ancora) a Roma;)

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