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“Una vergogna, è una vergogna”

Creato il 23 settembre 2014 da Dave @Davide

Metto immeritatamente e temporaneamente da parte i feedback positivi ricevuti dagli amici, dai colleghi, dai lettori più affezionati, che in rapporto sono il 90% della totalità di quelli ricevuti. Perdonatemi, sono fatto così.

Se avessi voluto «andare in vacanza spendendo zero» sarei andato in Liguria. Ma il fine dello sdegno è svelare il mio surrettizio desiderio di vedere New York, immagino, per cui et voilà: certo che voglio andare a New York! Voglio vederla, eccome. Non penso che l’amico Andrea Marinelli, quando ha deciso di usare una forma di finanziamento analoga per scrivere il suo ultimo reportage sull’omosessualità negli Stati Uniti, non avesse un desiderio di andarci che trascendeva la sua missione. Come l’intenzione di includere una seconda persona renda un progetto del genere «una vacanza» tout court va al di là della mia comprensione.

Sono piuttosto sicuro di non aver mai fregato un cent a chicchessia, e di aver avviato questo crowdfunding per portare a termine un’iniziativa che credo di poter svolgere decentemente e in cui non posso imbarcarmi da solo, né ora, né fra sei mesi o un anno. «Risparmiare»? Certo, lo faccio già forzatamente tutti i giorni. E non basta: un lavoro ce l’ho, inserito in un settore in condizioni economiche che definire “precarie” è un incoraggiamento. Ho selezionato la forma Flexible, ossia quella diffusa che permette di mantenere i fondi raccolti anche senza raggiungere la cifra-goal, nella speranza, sommando alla cifra ricevuta un po’ di soldi miei, un po’ di soldi dei miei genitori, magari qualche fortunato contributo di editori (difficile, ma chissà), di poter partire e scrivere, anche se magari non ad aprile 2015 ma ad agosto (parlo per ipotesi, capiamoci). Non è un machiavellico disegno per rapinare il prossimo; basti aggiungere che “il prossimo” qui sono amici, conoscenti, lettori con cui interagisco giornalmente.

Sono in fase di discussione con due case editrici e ho scritto a una terza e una quarta, ho inviato dozzine di segnalazioni a blog, contatti e pagine di Facebook, giornalisti, dedicando tempo a processi che credo diversi dal sogghignare per un «viaggio con la morosa» pagato da ingenui. Magari del progetto di cui parlo su Indiegogo non si farà nulla, non lo escludo (e in quel caso certo, rimborserò i 18 sostenitori attuali, perlopiù amici), ma magari no, e spero che nessuno si senta in diritto di insultare non tanto me, quanto chi altro crede nella sua realizzazione.

Vuoi-farti-la-vacanza-pagata-ma-è-ignobile? Sarà sfuggito, ma nessuno, proprio nessuno ha chiesto nulla a chi non ha intenzione di dare. È un lato della vicenda tanto lapalissiano quanto imprescindibile. Il crowdfunding, meraviglia delle meraviglie, è imperniato sul cardine della donazione volontaria corrisposta a una campagna/persona che si ritiene meritevole. Se c’è chi crede che questa procedura, per come l’ho impiegata io in questo primo e certamente ultimo progetto, sia una vergogna, un sintomo di Degrado Morale o di mancanza di stile per me è perfettamente lecito, ma rispetti coloro che la pensano diversamente. Anche perché «faccia come il culo» e «poveraccismo» non sono certo «normalissime critiche», ma scorrettezze.


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