Magazine Diario personale

Una vita

Da Unarosaverde

Sabato mattina, regionale per Milano Centrale.
Salgo pronta a un’ora di riflessioni contorte per dipanare ansie e radicalizzare aspettative. Mi siedo davanti ad una donna di mezza eta’ che traffica col cellulare e borbotta tra se’. Mi chiede in dialetto veneto stretto se posso dirle come funziona pulire i messaggi. Le spiego, impara, agisce. Ringrazia e comincia a parlare. Si vede che ha qualcosa da raccontare, grossa, che non riesce a tenere per se’. La riserva per la fine, quasi in arrivo a Lambrate. Prima mi regala tutta la sua vita: amore, dolori grandi, fatiche, soddisfazioni di madre. Mi chiede il numero di telefono, per farmi sapere se la cosa grande accadra’. Gliene lascio solo una parte vera, l’ultimo numero non é corretto. Sono sicura che quando le passera’ l’eccitazione si chiedera’ perche’ abbia confidato se stessa ad una sconosciuta e magari se ne vergognera’ pure. Le regalo, con una piccola bugia, la mia vergogna in cambio. Mi ha chiesto di pregare per lei, perche’ questa cosa grande si avveri. Non lo faro’. Non credo molto nel valore della preghiera. Pero’ l’ho scritta qui e l’ho nascosta neo tags e qui si scrive solo di cose che accadono. Pare.


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