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Che strano trovarsi a recensire un Undisputed 2 quando il primo non era di certo materiale exploitation, che richiedeva un seguito. Avevamo alla regia un mastino del cinema come Walter Hill, non proprio un Signor nessuno, uno degli autori più grandi che il nostro cinema ricordi, capace di ottimi film di intrattenimento come i due 48 ore, ma anche caposaldi della Settima arte come il mai troppo osannato I guerrieri della notte.
L'idea per Undisputed nasceva dalla cronaca e soprattutto prendeva spunto dal caso del pugile Mike Tyson, arrestato per un accusa di stupro. Ecco da qui partiva l'idea, geniale e semplice, di uno scontro, non solo generazionale, ma anche sociale, tra il campione dei pesi massimi e un detenuto, campione anch'esso, ma nel sottobosco clandestino degli incontri carcerari. Ad interpretare i due avversari il gigante Ving Rhames e l'allora promessa del cinema d'arti marziali Wesley Snipes, che, casualità della vita, è tutt'ora davvero detenuto in carcere per evasione fiscale.
Come già detto Undisputed era un film secco, che non strabordava nei facili clichè dei due generi (il prison movie e lo sportivo alla Rocky), ma si concentrava soprattutto sugli uomini, sulle ragioni che portano alla violenza e quindi all'azzeramento dell'umanità, in una società che crea i suoi miti per poi buttarli via. Certo il film di Hill aveva combattimenti, e neanche malvagi, ma voleva essere di più di un semplice film del genere “Meniamoci”. Ecco che arriva, distrattamente nel sottobosco dei dvd americani, questo Undisputed 2 con la regia del tuttofare Isaac Florentine e siamo certi si tratterà di disastro. D'altronde via Vigh Rhames e Wesley Snipes rimpiazzati da Michael Jai White e Scott Adkins, come dire “Per The heat 2 non ci sono De Niro e Pacino perchè non prendiamo Boldi e De Sica?”. Il nero White, negli stessi panni del simil Mike Tyson, era famoso all'epoca per essere stato il terribile interprete di due scult come l'abominevole Spawn e il terribile Van Damme movie Universal soldier the return, quindi non proprio materia pregiata, mentre il nuovo avversario non aveva un passato cinematografico abbastanza degno di essere neanche citato. La produzione Nu image, la stessa dei vari monster movie alla “Coccodrillo assassino contro la piovra mangia chiappe”, in più gira il film in Bulgaria, patria per antonomasia d'esilio per tutte le (brutte) pellicole d'azione con ex star senza un becco di un quattrino, da Steven Seagal a Val Kilmer. Lo stesso Isaac Florentine veniva dai Power Rangers, e questo vi fa capire lo sconforto che ho avuto nel visionare l'opera. Aggiungiamo poi che la stessa distribuzione italiana ha snobbato questo film non dandogli l'onore neppure di una qualsivoglia programmazione da Italia uno.
Però... però... ecco che accade il miracolo, le trombe di San Michele squarciano il cielo, e voilà, quasi non ci credo, ma Undisputed 2, pur con i suoi limiti da B movie, è un bel film senza vergogna di appartenere al genere tanto aborrito da Hill “Meniamoci”. Prima di tutto le facce sono tutte giuste a cominciare da Michael Jai White con il suo sorriso da bravo ragazzo strafottente. Ma anche Scott Adkins è una sorpresa nei panni di Boika, il carcerato russo crudele, incattivito, ma non senza un codice d'onore. E' un film muscolare, che vive di combattimenti, di sguardi truci, di psicologie azzerate al semplicistico, ma perfetto nel suo genere, con le svolte melò che non sono mai patetiche e cazzo, alla fine, ti riesce pure un po' a commuovere. E' la stessa idea che muoveva un po' i nostri grandi film di genere, dall'artigianato d'imitazione si arrivava al cuore quasi senza esserne consapevoli.
La regia di Florentine poi è perfetta, altro che Power Rangers, riuscendo a rendere interessante ogni combattimento, forse abusando del rallenty, ma spettacolarizzando ai livelli massimi una serie di pestaggi incredibili dove appunto sia Jai White che Adkins azzerano i limiti della gravità. Alla fine vedere Undisputed 2 ti rende in pace con il mondo, ti eri ripromesso lo avresti visto dieci minuti e poi invece l'hai finito, ora adori i due protagonisti, se ti risposassi, ma non lo farai neanche morto, chiameresti come regista del tuo matrimonio il mitico Isaac e, con buona pace di Walter Hill, neanche ti ricordi chi sono Snipes e Rhames troppo esaltato dal tutto.
E, soprattutto, sei pronto per Undisputed 3: the redemption, che già dal titolo puzza di capolavoro.
Benedetta serie B!
Keoma
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