Il cortometraggio che voglio segnalarvi oggi, rientra a pieno diritto nel filone della fantascienza classica, anche se poi guardandolo vi renderete conto che le cose non sono esattamente così semplici.
Gli ingredienti sono i soliti: l’universo è sull’orlo del collasso.
I pianeti si combattono l’un con l’altro per accaparrarsi le scarse risorse che vengono trovate in giro. Così una nave, la Ezekiel, viene mandata in ricognizione nello spazio profondo e, quando sembra aver trovato un antico pianeta ormai sterile e morente, le analisi sembrano confermare che al suo interno è presente un vero e proprio tesoro sottoforma di combustibile.
Due membri dell’equipaggio vengono mandati sulla superficie, per svolgere le prime rilevazioni e proteggere il sito da eventuali incursioni nemiche.
Ma quando si trovano ad analizzare il settore 3894, qualcosa appare a loro e un terribile segreto si paleserà con tutto il suo carico di responsabilità
Nulla di più classico, in effetti.
Filmato dal taglio molto leggero, visivamente ineccepibile, che fonda la sua struttura di forza sui dialoghi, sull’ambientazione e le emozioni, preferendo tutto questo all’azione pura.
Infatti per buona parte del corto, che dura poco più di 22 minuti, non vedrete altro che questi due astronauti, rinchiusi nelle loro tute, che chiacchierano amichevolmente come due vecchi amici.
Ed è proprio questo che rende così speciale il filmato, il sentirsi a casa e poter percepire con facilità le emozioni dei due protagonisti mentre fanno quello per cui sono pagati.
Mentre lavorano, come molti noi fanno ogni giorno.
Ma questa tranquillità è anche l’arma con cui il regista spiazza, improvvisamente, cambiando le carte in tavola e mettendoci di fronte a qualcosa di esattamente opposto.
Ma basta, non credo sia giusto svelarvi di più di quanto non abbia già fatto. Il resto dovrete scoprirlo da soli.
Anche stavolta, com’è accaduto in altre occasioni, devo ammettere che non ho trovato nulla su questo cortometraggio, ne sui suoi creatori.
Le uniche informazioni certe è che è prodotto dalla Dalang Films, una piccola realtà indipendente con all’attivo solo questo lavoro, e che la regia è firmata da Lindsay Harris, con la collaborazione di Stuart Leach.
Anche su questi due nomi le ricerche sono state vane. Chiunque riesca a trovare informazioni attendibili può comunque comunicarmele come preferisce, io provvederò ad aggiungerle all’articolo citandone la provenienza.
Con questo ho finito. Vi lascio alla visione.
Buon divertimento!