Posted 23 luglio 2013 in Elezioni ad est, Slider, Ungheria with 0 Comments
di Aron Coceancig
Fra meno di un anno, nella primavera del 2014, si svolgeranno le elezioni parlamentari che determineranno o meno il proseguio di uno dei governi più discussi d’Europa, il governo ungherese di Viktor Orban. Il paese magiaro è stato al centro di numerosi dibattiti in questi quasi quattro anni: la stesura della nuova Costituzione, la riduzione dei diritti civili e della libertà di stampa, l’allontamento dagli indirizzi dell’UE, l’allargamento del diritto di voto alle minoranze oltreconfine.A fronte di questi elementi di tensione bisogna comunque riconoscere al governo Fidesz il raggiungimento di importanti risultati in campo economico. L’Ungheria prima di Orban (2006-2010) era infatti un paese economicamente fallito, con una classe politica screditata e con una crescente tensione sociale sfociata negli scontri del 2006 duramente repressi dalla polizia. Il risultato elettorale del 2010 fu così senza precedenti, un solo partito ottenne più dei due terzi dei seggi (raggiungendo per altro poco più del 50% del voto popolare), mentre il partito socialista tracollò ed avanzò impetuosamente la destra radicale (Jobbik).
Il prossimo appuntamento elettorale è molto importante, tanto che le diverse forze politiche hanno già iniziato a strutturarsi ed impegnarsi in quella che sarà una lunga campagna alla ricerca dei voti. Ma qual’è la situazione attuale della scena politica magiara?
Un sondaggio effettuato da Szonda Ipsos evidenzia le intenzioni di voto degli ultimi tre mesi. Il Fidesz rimane stabilmente il primo partito passando dal 46% di maggio al 49% di giugno; i socialisti seguono a forte distanza 26-27%, mentre al terzo posto si colloca l’estrema destra che passa dal 14% di maggio al 12% di giugno. Un quarto partito entrerebbe in parlamento (la soglia di entrata è del 4%) Egyutt del ex-premier Gordon Bajnai dato tra 7-8%. Il partito verde-liberale, “La Politica Può Essere Diversa” (LMP) si attesta invece poco sotto il 4%. Il sondaggio non prende in considerazione il 45% degli elettori che si è dichiarato indeciso sul partecipare alle elezioni e su quale partito votare.
Con la diffusione dei social network abbiamo la possibilità di confrontare i dati del sondaggio con la presenza ed il seguito dei diversi partiti e personaggi politici nella rete; dati sicuramente non rappresentativi ma senz’altro interessanti. L’organizzazione politica con più seguaci su facebook è Egyutt con 123.000 like, seguita a breve distanza dallo Jobbik con 110.000. Socialisti e Fidesz sono nettamente distanziati scontando un elettorato più anziano con rispettivamente 54.000 e 35.000 seguaci. La situazione cambia però se si analizzano i personaggi politici; qui è Viktor Orban a spuntarla con più di 157.000 seguaci risultando nettamente il politico ungherese con più fan, dimostrando di essere il “padre-padrone” del proprio partito. Il Fidesz in sostanza è Orban. Segue a distanza ma con un ottimo risultato Gabor Vona leader dello Jobbik con 100.000 seguaci. Fra i leader del centro sinistra il risultato migliore è quello di Bajnai con 62.000, seguito dal socialista Mesterhazi e dall’ex premier Gyurcsany che ha fondato un proprio partito.
Non è mai una buona idea fidarsi troppo dei sondaggi, però da questi risultati si evidenzia la sostanziale tenuta di popolarità del Fidesz, ed in particolare di Orban, mentre viene evidenziata la spaccatura fra diversi elementi del centro sinistra che toglie qualsiasi possibilità di vittoria a meno di improbabili unioni elettorali (proprio negli ultimi mesi il partito “La Politica Può Essere Diversa” si è diviso sull’appoggio o meno ad un alleanza di centro-sinistra).
Un altro elemento da non sottovalutare è la tenuta dello Jobbik, che non avanza ma neanche arretra, dimostrando di poter consolidare le posizioni raggiunte nel 2010 ed evidenziando come la radicalità di alcuni settori sociali non sia diminuita in questi anni.
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