Dopo Pleasures of Unknown, dedichiamo un nuovo spazio alla musica Italiana emergente. Ogni settimana vi proporremo un gruppo che ha suscitato particolarmente il nostro interesse. Questo spazio sarà quasi sempre autonomamente gestito da Mara d'andria, ottima intenditrice e conoscitrice della scena musicale italiana e che potete seguire sulla sua pagina TripIND(I)Eep, colma di buona musica e novità. Buona Lettura!
Oggi vi parlerò di una band che ho scoperto quasi per caso girovagando sul web in una giornata, dove a farla da padrona c'era un inesauribile carico di monotonia. Sin da subito mi ha colpito la copertina dell'album; un'immagine surreale che raffigura una bimba con il baffetto alla Hitler che se la ride di gusto. Foto che ho scoperto poi ispirarsi al film sonoro di Charlie Chaplin, intitolato appunto ''Il grande dittatore''. Loro sono gli Schneeflock (non sono ancora certa che si tratti dell'articolo giusto) e arrivano da Cuneo. Attivi da circa quattro anni hanno pubblicato lo scorso Aprile il loro nuovo album, ''Spotlesslies''. Reduci da un lavoro precedente ''Hostage of Pride'' datato 2008, i ragazzi non hanno solo apportato dei cambi nella formazione originale (aggiunta di tastiere e cambio chitarrista) ma soprattutto hanno acquisito quella buona dose di maturità artistica , che ha rappresentato un ingrediente fondamentale nella composizione del lavoro, curato e prodotto da Paride Lanciani.
Un colpo di fulmine a ciel sereno. Ebbene sì, perché questo è un album che cattura già dal primo ascolto, non chiede la tua attenzione, se la prende e basta; come quando nevica e tutti alzano gli occhi al cielo per vedere i fiocchi venire giù, come se fosse viva l'illusione di perdersi in quella bianca distesa. La stessa illusione è il tema che pervade l'intero album. Non è un caso che il titolo ''Spotless lies'' ( bugie senza macchia) spinga in realtà al concetto stesso di vana speranza, perché le bugie vorrebbero essere bianche ma non lo sono, perché ti convincono che puoi avere tutto ma non è esattamente così che funziona. L'abbaglio che offusca la mente in un mondo dove non sempre si è padroni delle proprie scelte.
Gli Schneeflock cantano in inglese e il loro sound è caratterizzato da una vena sperimentale ma accessibile, viene ripreso il gusto per la naturale ruvidezza dei suoni dovuto anche al fatto che l'album è stato registrato tutto in presa diretta in uno studio specializzato in registrazione analogica. Il fascino dei brani si regge su esplosioni melodiche fatte di pensieri sparsi e delicati riff di chitarre.
Ad aprire le danze '' Hate song'' un brano che si snoda tra reminescenze post rock e aspirazioni da colonna sonora. Una canzone che ti arriva dritta al cuore con la sua atmosfera malinconia e trasognante. ''Indeed' è animata da un crogiolo di suoni alternative rock di forte impatto sonoro.
Segue sulla stessa scia sonora ''Peanuts'', passionale ballata che si muove con dimestichezza tra linee melodiche sorrette da chitarre dolci e acide, ritmi graffianti e delicati synth spumosi. ''Climax'',mai titolo più azzeccato per un brano caratterizzato da un crescendo di suoni che raggiunge la massima intensità con l'ingresso di una vocalità persuasiva e intensa. A metà lavoro ci si può rendere conto dell'immane e scrupoloso impegno che ci sta dietro la produzione di otto brani mai scontati e banali. A metà scaletta la band piazza una bellissima sequenza che comprende le bellissime ''Hurts'' e ''Dolls''. Un lavoro complessivo che non annoia nemmeno dopo numerosi ascolti , che potranno svelarvi musicisti e autori che meritano di essere ascoltati e riconosciuti.
Mara D'andria