Un libro è un libro. Ma cos’è un libro? Domanda apparentemente ai limiti della banalità ma attualmente con un ventaglio di risposte ampio e complesso. Sì può sostenere con ferma certezza che un libro è il supporto entro cui è contenuto un racconto, una storia o un trattato. Quello che conta di un libro è il suo contenuto senza il quale, perderebbe la sua funzione.
Negli ultimi anni si è tanto parlato del supporto ove poter leggere: il libro è stato per secoli stampato su carta, rilegato, corredato di copertina e distribuito al pubblico. Un oggetto fisico, più o meno pesante, con un suo profumo e un colore. L’avanzare della tecnologia ha rivoluzionato anche uno dei mezzi culturali più antichi della storia: il libro è diventato ebook, perdendo la sua storica fisicità ma mantenendo immutato il contenuto.
Ogni rivoluzione ha le sue fazioni, sostenitori da una parte e contrari dall’altra ma quello che forse non ci si aspettava (o forse un po’ si) era una discriminazione legislativa nei confronti del libro elettronico: la direttiva europea ha sancito una tassazione del 4% di iva per i libri cartacei e del 22% per gli ebook, sfavorendo pesantemente un mercato emergente sia in termini economici che culturali.
È proprio da questo punto che è nata l’iniziativa #unlibroèunlibro volta a raccogliere quanti più consensi alla protesta contro la discriminazione dell’ebook. #Unlibroèunlibro ha già coinvolto 6200 followers su Facebook, tra i quali scrittori di grande successo come Valerio Massimo Manfredi, Julia Navarro e Alan D. Altieri.
Questo progetto mira a dimostrare che una storia è una storia, indipendentemente dal supporto di lettura: l’Italia è uno dei paesi in europa che legge meno libri (le statistiche ISTAT dicono che il 43% degli italiani legge almeno un libro all’anno mentre solo il 13% ne legge 12 o più). L’ebook non solo rappresenta la naturale evoluzione del libro, ma anche una spinta alla ricerca di nuovi lettori che, stimolati dall’interattività potrebbero scoprire o ritrovare l’amore per la lettura.
Chi lo sa se qualcuno secoli fa protestò quando vide che il rotolo di pergamena manoscritto stava per essere sostituito dalla stampa di Guttemberg! L’ebook non sta annientando il libro, sta solo proponendo un’alternativa: io stessa possiedo un e-reader ma continuo comunque ad amare il cartaceo e ad acquistarlo.
Se siete anche voi contrari alla discriminazione letteraria mettete un like alla pagina facebook dell’iniziativa o seguiteli su twitter e instagram e scattatevi un bel selfie con il pollice verso per dire no alla discriminazione dell’ebook!
E’ notizia recente l’emendamento presentato da Dario Franceschini a favore dell’iniziativa. Si legge su illibraio.it:
Il ministro conferma l’appoggio a #unlibroèunlibro: “E’ una battaglia giusta”. L’Aie ringrazia: “Siamo molto fiduciosi che si possa arrivare a una rapida e condivisa approvazione dell’emendamento”