Sono quella che va all'aperitivo, con il tacco alto e il vestitino carino, che si smalta le unghia per bene e ha sempre la borsa intonata alla scarpa e alla sciarpa.
Io sono questa, ma sono anche un altra persona.





Io sono quella che adora sporcarsi le mani con la terra, camminare a piedi nudi sul prato, bagnarsi sotto la pioggia. Sono quella che adora le sorprese, farle e riceverle.Sono quella che porta i capelli sempre scompigliati, e i polsi pieni di bracciali. Quella che a scatole piene di bigiotteria etnica e un cassetto straboccante di gonne lunghe, colorate, leggere ma da mettere anche d'inverno con i calzettoni di lana e gli anfibi.Sono quella che mette 4 maglioni uno su l'altro ma non mette il giubbotto, che ti scalda si, ma è sempre di plastica (in realtà non ho giubbotti, solo cappotti e un infinità di maglioni).Mi piace fare le cose con le mani, farle da me, ma anche comprarle già belle e fatte, per pigrizia, per fare prima. Mi piace fare tutto e presto. Ma anche con calma e con la lentezza che richiede il momento.





L'altra me è tutta in queste foto, è nel legno intagliato a mano, nel pranzo sociale rigorosamente vegetariano, dove ognuno porta una cosa e poi si mangia tutti insieme, senza formalità, sedendosi dove capita, con il bicchiere di vino sempre pieno in una mano e il piatto nell'altra. Non c'è spazio per l'apparenza, si preparano tisane di finocchio e si scambiano impressioni su come preparare al meglio la lisciva e la pasta madre o si intavolano discussioni su metodi e tecniche di fotografia, con il pensiero nostalgico verso l'analogico e l'idea di realizzare una camera oscura tutta casalinga. Sono quella che adora il contatto diretto con la natura, l'idea di una vita fuori dagli schemi, libera da preconcetti e schiavismi sociali. Dove l'equilibrio è dettato dalla natura e dalla cura verso gli altri prima che verso se stessi.



Il vin brûlé e le castagne, l'olio di perico per curare una scottatura e i rifiuti organici per il compost. La libertà di essere, senza pensare a come appariamo, la libertà di starsene da soli sotto un albero a osservare i funghi o in gruppo a spaccare la legna. L'idea di poter migliorare se stessi partendo dagli altri.
Questa sono io, che però poi non potrebbe fare a meno di internet e dell'iphone. Dei viaggi anche se poi gli aerei consumano infinite quantità di carburante e che si schifa un pò di certi insetti.
E poi la musica, la mia musica, quella che mi scorre nelle vene e che mi toglie il fiato quando la sento. Quella che mi solletica i piedi e che si impossessa del mio corpo. Che anche se fuori ci sono 6 gradi, in casa si suda e anche i bambini, battono sui tamburelli e scuotono le nacchere a tempo.





Questa sono io, ma poi sono anche altro, o forse non sono nulla di tutto ciò.
Mi piace pensare di poter essere tutto, senza però rinnegare niente, come in un equilibrio perfetto di tutto e niente.
Song: Rione Junno - figlia, figlia.





