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Uno, nessuno, centomila.

Da Marlenetrn
Io sono quella, precisa, precisa, maniaca dell'ordine, della pianificazione obbligatoria, che prosegue a step, che fa continui schemi mentali, che elenca tutto anche i pensieri, le azioni, i movimenti. Io sono quella che spacca il secondo, che fa liste di tutto, che addrizza i quadri sulle pareti e ordina i cd per colore e i libri per nome. Sono quella che non ha paura di niente per cui niente è impossibile.Sono quella che non si scorda mai i compleanni e gli anniversari, perché li annota ovunque, per non dimenticarli. Sono quella che ha riempito quaderni interi di sms, trascritti a mano, perché si dispiaceva di cancellarli (da questa mania sono guarita però).Sono quella che veste semplice, perché semplice è ordinato e perché se pianifichi, controlli e se controlli gestisci meglio. Gli imprevisti? pianificati anche quelli. Il mio cervello è come il tom-tom c'avete presente, se prendi un altra strada, lui ti trova subito l'alternativa. Uguale. Se qualcosa nei piani prende un altra strada, il mio cervello ha già pianificato l'alternativa, tutto controllato.
Sono quella che va all'aperitivo, con il tacco alto e il vestitino carino, che si smalta le unghia per bene e ha sempre la borsa intonata alla scarpa e alla sciarpa. 
Io sono questa, ma sono anche un altra persona.
Uno, nessuno, centomila.
Uno, nessuno, centomila.
Uno, nessuno, centomila.
Uno, nessuno, centomila.
Uno, nessuno, centomila.
Io sono quella che adora sporcarsi le mani con la terra, camminare a piedi nudi sul prato, bagnarsi sotto la pioggia. Sono quella che adora le sorprese, farle e riceverle.Sono quella che porta i capelli sempre scompigliati, e i polsi pieni di bracciali. Quella che a scatole piene di bigiotteria etnica e un cassetto straboccante di gonne lunghe, colorate, leggere ma da mettere anche d'inverno con i calzettoni di lana e gli anfibi.Sono quella che mette 4 maglioni uno su l'altro ma non mette il giubbotto, che ti scalda si, ma è sempre di plastica (in realtà non ho giubbotti, solo cappotti e un infinità di maglioni).Mi piace fare le cose con le mani, farle da me, ma anche comprarle già belle e fatte, per pigrizia, per fare prima. Mi piace fare tutto e presto. Ma anche con calma e con la lentezza che richiede il momento.
Uno, nessuno, centomila.
Uno, nessuno, centomila.
Uno, nessuno, centomila.
Uno, nessuno, centomila.
Uno, nessuno, centomila.
L'altra me è tutta in queste foto, è nel legno intagliato a mano, nel pranzo sociale rigorosamente vegetariano, dove ognuno porta una cosa e poi si mangia tutti insieme, senza formalità, sedendosi dove capita, con il bicchiere di vino sempre pieno in una mano e il piatto nell'altra. Non c'è spazio per l'apparenza, si preparano tisane di finocchio e si scambiano impressioni su come preparare al meglio la lisciva e la pasta madre o si intavolano discussioni su metodi e tecniche di fotografia, con il pensiero nostalgico verso l'analogico e l'idea di realizzare una camera oscura tutta casalinga. Sono quella che adora il contatto diretto con la natura, l'idea di una vita fuori dagli schemi, libera da preconcetti e schiavismi sociali. Dove l'equilibrio è dettato dalla natura e dalla cura verso gli altri prima che verso se stessi.
Uno, nessuno, centomila.
Uno, nessuno, centomila.
Uno, nessuno, centomila.
Il vin brûlé e le castagne, l'olio di perico per curare una scottatura e i rifiuti organici per il compost. La libertà di essere, senza pensare a come appariamo, la libertà di starsene da soli sotto un albero a osservare i funghi o in gruppo a spaccare la legna. L'idea di poter migliorare se stessi partendo dagli altri.
Questa sono io, che però poi non potrebbe fare a meno di internet e dell'iphone.  Dei viaggi anche se poi gli aerei consumano infinite quantità di carburante e che si schifa un pò di certi insetti.
E poi la musica, la mia musica, quella che mi scorre nelle vene e che mi toglie il fiato quando la sento. Quella che mi solletica i piedi e che si impossessa del mio corpo. Che anche se fuori ci sono 6 gradi, in casa si suda e anche i bambini, battono sui tamburelli e scuotono le nacchere a tempo.
Uno, nessuno, centomila.
Uno, nessuno, centomila.
Uno, nessuno, centomila.
Uno, nessuno, centomila.
Uno, nessuno, centomila.
Questa sono io, ma poi sono anche altro, o forse non sono nulla di tutto ciò.
Mi piace pensare di poter essere tutto, senza però rinnegare niente, come in un equilibrio perfetto di tutto e niente.
Song: Rione Junno - figlia, figlia.

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