Nella traduzione più ingegneristica del termine “smartphone” il dispositivo in questione viene visto come un apparecchio duttile, ovvero in grado di assolvere a svariate funzioni anche se non è stato progettato esclusivamente per esse.
L’azienda britannica Sstl, leader nelle telecomunicazioni, vuole sperimentare l’utilizzo di uno smartphone come satellite geostazionario in orbita intorno alla Terra per constatare se un qualsiasi prodotto di elettronica di consumo (quindi dal costo non elevatissimo) possa essere impiegato in ambiti che prevedono standard di sicurezza altissimi e funzionalità precisissima.
A breve verrà lanciato nello spazio uno smartphone inglobato nello chassis di un minisatellite in modo da impedire che l’esursione termica e i campi magnetici rovinino i circuiti del telefonino: il suo compito sarà quello di scattare foto e raccogliere dati ambientali che saranno trasmessi attraverso comunicazioni radio dal satellite alla Terra.
Questo “fortunato” smartphone funzionerà con sistema operativo Android poichè la duttilità dimostrata dall’OS powered by Google in ambito di progettazione e simulazione della missione si è dimostrata superiore a qualsiasi altro software.
Se non avete problemi con la lingua di Sua Maestà la Regina, questo è il link da seguire per leggere la notizia completa sul sito della Bbc.
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