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Visto che nelle sale italiane è approdato già il terzo e conclusivo capitolo della trilogia Millennium, mi sono finalmente deciso a cercare di capire di che si tratta e perché mezzo mondo sembra essere rimasto folgorato dai romanzi dello svedese Stieg Larsson da cui poi sono stati tratti i film. Tra l’altro davvero sfortunato, Larsson, morto poco prima che la sua trilogia venisse pubblicata per uno di quegli strani scherzi che il dannato destino si diverte a fare.
Uomini che odiano le donne, dunque. Titolo di grande impatto per un thriller davvero ricco e ben orchestrato. Nonostante ci siano alcuni elementi piuttosto scontati, da thriller old-school classico, quello che convince maggiormente è il racconto di due personaggi (un giornalista e una hacker) radicalmente differenti che si incontrano invischiati in un vecchio “cold case” irrisolto (e terribilmente affascinante), roba che risale addirittura agli anni Sessanta. Il giornalista Mikael Blomkvist lavora per la rivista Millennium, bollata come “comunista” dal solito Berluska di turno (che palle, pure in Svezia ce ne sono!) solo perché cerca di rivelare al mondo le verità più scottanti su una serie di personaggi molto potenti. Una bella battaglia giornalistica che dà alla storia un interesse aggiunto. Il personaggio di Lisbeth Salander poi sembra rivelare grosse potenzialità: una bisessuale hacker cyberpunk incazzata con il mondo, anzi con gli uomini “porchi sadici e stupratori”. Con un più spiccato senso dello humor e una attitude ancora più splatter diventerebbe un personaggio quasi tarantiniano.
Negli Usa è già in preparazione un remake: alla regia ci sarà David Fincher e la scelta non sorprende certo visto che la storia e le atmosfere avvolgenti di questo film ricordano, e non poco, quelle di Se7en e Zodiac. Il cast sarà più glamour con (probabilmente) Brad Pitt nei panni del protagonista. Chi sarà invece la tosta Lisbeth? Io vedrei benissimo Carey Mulligan (An Education), Kristen Bell (che ha un viso simile alla protagonista svedese) o in alternativa la sempre valida Scarlett Johansson. O magari persino la stessa Noomi Rapace. Per quanto riguarda il cattivone piuttosto deludente di questo originale svedese, spero che Fincher tiri fuori dal cilindro qualcosa al livello del Kevin Spacey di Se7en, che faccia fare il salto di qualità da thriller semplicemente buono, a thriller davvero inquietante e sconvolgente. Dai Fincher, che con questo bel materiale a disposizione ce la puoi fare!(voto 7,5)
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