Tra gli umani e gli altri animali ci sono ovvie differenze biologiche, ma queste differenze possono essere erette a barriere gerarchiche?
“Noi” abbiamo più diritti di “loro”, in qualsiasi caso? Possiamo farne libero uso, come fossero beni di proprietà? Il pensiero filosofico umano è stato spesso orgogliosamente antropocentrico e ha cercato di costruire innumerevoli barriere tra l’uomo e l’animale. Ma un pensiero rigidamente binario, che oppone “Noi” a “Loro”, può avere derive molto pericolose, anche per gli umani.
Dopo la recente sentenza della Corte internazionale di Giustizia dell’Aja che non ha riconosciuto i fini scientifici della caccia alle balene disponendone il divieto, oggi al TG2 arriva un’altra bella notizia e tutta italiana. Nuove regole di convivenza e Firenze a misura di animale. A stabilirlo non sarà soltanto la bontà degli amatori ma un vero e proprio regolamento comunale.
Dunque niente più divieti per i cani nei luoghi pubblici, nei ristoranti, nei bar e nei negozi. Multe a chi espone cartelli con il divieto di access
o, (per poter chiudere la porta agli amici a quattro zampe sarà necessaria infatti una specifica deroga, con motivata richiesta). Non gli sarà impedito di entrare nelle aree gioco dei bambini. Lotta all’accattonaggio con animali e traffico illegale di cuccioli. Obbligo di tracciabilità degli esemplari a carico di chi li vende. Sarà vietato in assoluto tenere cani in catena. E più diritti anche per uccelli e cavalli. Per gli uccelli si prevedono gabbie più ampie e si vieta l’uso di dissuasori fatti con aghi o spilli metallici o con punte che possano trafiggere gli animali.Per la prima volta anche nuove regole a tutela dei cavalli. I “fiaccherai” così si chiamano i vetturini a Firenze dovranno attenersi a orari di lavoro precisi: non più di 6 ore al giorno, con pause obbligatorie e divieto di usarli con temperatura superiore ai 35 gradi. L’uso della frusta? Ovviamente vietato.
Articoli anche sulle funzioni e le regole del Parco degli Animali, il canile-rifugio comunale che è un vero fiore all’occhiello dell’amministrazione ed è un modello a livello internazionale.
Le novità del nuovo regolamento riguardano anche i circhi. Dopo la sentenza del Tar che ha bocciato la norma del Comune che vietava di utilizzare animali per spettacoli e intrattenimento, sono state introdotte norme molto stringenti. Gli animali possono essere utilizzati sono nelle manifestazioni storico-culturali (come nel corteo del calcio storico) e nei circhi equestri; le mostre e l’attività circense sono sottoposte alle norme della convenzione internazionale Cites, che prevede alti standard di qualità nella gestione degli animali e precise sanzioni per chi non li rispetta (fino alla chiusura per tre giorni). I controlli saranno a carico dellUsl e dell’Enpa.
Quanto alla piaga dei piccioni, la lotta avverrà con cibo antifecondativo in modo da limitare, nel tempo la crescita del loro numero.
Il complesso delle nuove norme tutela tutti gli animali presenti sul territorio fiorentino, sempre nel rispetto nella convivenza civile, ma con severe sanzioni per chi non rispetta le nuove regole. Se è vero che la civiltà di una società si misura per come si trattano gli animali, diventa facile, ora, considerare Firenze come città di grande sensibilità e cultura.
Gli animali sentono proprio come gli esseri umani, e in alcuni casi, superano per dignità, capacità di adattamento e forza d’animo gli umani stessi, poiché sono incapaci di piangersi addosso, di biasimarsi e, grazie all’istinto innato, lottano sempre per sopravvivere e per adattarsi alle circostanze avverse della vita. La sofferenza inferta ad uno solo degli esseri senzienti sarebbe sufficiente a rendere ogni uomo indegno di appartenere al genere umano, proprio come ogni forma di violenza e sopruso sui più deboli (bambini, donne, anziani); l’unica differenza è che mentre, per fortuna, dinanzi alle ingiustizie nei confronti delle succitate categorie il genere umano si scandalizza, la sofferenza degli animali viene socialmente tollerata, accettata e anzi, incoraggiata.
La presunta superiorità dell’uomo sugli animali altro non è che una invenzione del primo per giustificare le atrocità che compie nei confronti dei secondi, approfittando dell’incapacità di questi di ribellarsi per la mancanza degli strumenti necessari (forza fisica, parola, etc.)Vivere in armonia ed empatia con tutti gli esseri viventi è un traguardo che deve essere raggiunto nel rispetto della vita come valore assoluto ed insostituibile.