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Uomo e donna: ognuno ha il suo ruolo, anche nella Chiesa

Creato il 08 aprile 2013 da Uccronline

Bergoglio donneLa Salvezza dell’Umanità passa attraverso il sì di una Donna; scelta, anzi prescelta, dal Signore per portare a termine il Suo piano d’amore. A Lei, a Maria, affida Suo figlio. In questa scelta, e nel ruolo fondamentale della Madonna nella Storia, è riconoscibile l’idea della donna nel cristianesimo, quello storico ed ancora attuale. Purtroppo oggi male interpretato dalla volontà di consacrare l’uguaglianza dei sessi.

Molte voci, di opinionisti, sociologi, politici, dichiarano un apprezzamento limitato del ruolo femminile all’interno della Chiesa e della sfera religiosa in generale, portando poi avanti la questione sull’impossibilità della donna di accedere al sacerdozio e dunque al vescovato e al papato. Per l’opinione pubblica, sostanzialmente laica, la strada diversa percorribile dalla donna raffigurerebbe un segno di inferiorità della condizione femminile. Valutazione antipodica alle manifestazioni espresse nel Vangelo. Basti pensare al passo della Samaritana in cui Gesù protegge la donna adultera contro i suoi accusatori, condannando la legge giudaica che pretende di punire il peccato della donna più di quello dell’uomo. Ancora, Gesù si circonda della collaborazione delle donne come dei discepoli, promuovendola rispetto alla condizione cui era relegata. Promuovendola nella sua dignità.

Ma oggi vi è molta confusione tra emancipazione femminile e liberazione della donna dal suo destino biologico di maternità. La Chiesa riconosce le Sante, le fondatrici di congregazioni di vita attiva, le teologhe e ne esalta i carismi, le peculiarità. Ma una donna per essere riconosciuta come preziosa non deve necessariamente gestire il potere. Anzi, forse questo è l’unico antidoto alla Salvezza. Guardare Maria ed imitarla, dunque non esporre la donna ma preservarla. “La via di Cristo non è né quella del dominio, né quella del potere come viene inteso dal mondo” – ha dichiarato Papa Benedetto, tempo addietro, calcando la fecondità anche intellettiva del ruolo della donna nella Chiesa; insistendo sulla necessità per i cardinali di farsi portatori anche delle istanze femminili, delle esigenze rosa in Conclave. Che non diretta conseguenza di una trasformazione dei loro ruoli, delle loro funzioni, delle loro “missioni”.

«Maschio e femmina Dio li creò» dunque diversi. Unici nelle loro caratteristiche; insostituibili. La donna è vita. Senza di essa non si genererebbe. Questo la racconta lunga. Afferma lo straordinario dono di cui è portatrice, unica e sola. Gli uomini mai potranno sostituirsi alle donne in questa funzione. Allo stesso tempo le donne non potranno sostituirsi agli uomini in altri incarichi. E l’interscambiabilità dei ruoli che altera la meravigliosa bilancia della complementarietà rendendoci tutti autosufficienti e autoreferenziali. Almeno nella scala della religione, proviamo a mantenere salda la differenza tra i sessi intesa come valore. Non è l’incarico o il ruolo che ci fa sentire importanti agli occhi di Cristo.

Livia Carandente


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