"Se vi è piaciuto Watchmen, Kick-Ass e The Boys e credete che il mondo che circonda non sia poi così trasparente Urban Heros è il gioco che fa per voi!"
Il mio negoziante di fiducia qualche giorno mi fece: "Sai che mi piacerebbe giocare ad un D&D ambientato dove sei un supereroe? Secondo te, Marco, esiste?". A tale domanda risposi in modo molto vago, rispondendo che forse in America qualcosa del genere sarebbe esistito, oppure avremmo potuto idearcelo noi modificando le classiche regole di Pathfinder. Iniziando una ricerca su internet, Il mio carissimo fumettaro di fiducia venne a conoscenza di "Hurban Heros". Un RPG ideato Alessandro Rivaroli e messo in commercio da "L'Agenzia degli Incantesimi". Un gioco italianissimo, che più italiano non si può! Ben presto in fumetteria si sparse la voce: un nuovo gioco con divertirsi! Venni incaricato di essere il lo Sceneggiatore (ovvero il "master") del nuovo gioco: la cosa iniziò a galvanizzarmi non poco. Con il passare dei giorni riuscimmo anche a contattare l'autore che ci spiegò per bene il gioco. Dopo quella piacevole chiacchierata, posso dire che Alessandro è stato molto gentile e disponibile, ma la cosa che mi ha più colpito è un concetto ben particolare. Alessandro Rivaroli ha ideato "Urban Heros" dopo svariate esperienze di gioco, l'intenzione era quello di creare un gioco dove tutte le varianti fossero tendenti al reale: sia nel bene che nel male. Sopratutto in "Urban Heros" vale la regola di Antoine-Laurent Lavoisier:
"Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma" Esempio stupido: mettiamo caso esista un eroe che sappia lanciare raggi elettrici. Da dove li lancia: dalle mani, dagli occhi? E l'energia per lanciarla da dove la prende? Se la prendesse dalla sua energia vitale prima o poi dovrebbe rimanere senza forze, invece in molti fumetti questo non viene per nulla preso in considerazione. Pensiero decisamente interessante, che non ho mai visto in altri giochi.
Una mia foto con il Manuale di "Urban Heros".
Quando si decide di giocare a "Urban Heros", si deve entrare nell'ottima che, nonostante i superpoteri, si è comunque persone normali. Si ha una vita privata, si combatte con i mezzi che si ha diventando un Eroe di Strada. Proprio come i fumetti sopracitati, diversamente dai classici DC e Marvel. Nonostante le buone azioni, dovrete comunque trovare un modo per vivere: perchè nessuno ti regala nulla, nemmeno se hai salvato New York o Roma dalla distruzione totale! Prima di essere eroi, dobbiamo pensare ad essere delle persone normali! C'è una fortissima influenza della vita privata: avrà molto importanza lo status sociale, i rapporti con le persone, il proprio lavoro, abitazioni, mezzi di locomozione e così via dicendo. Ma la cosa più bella è il fatto destino che esiste all'inizio del gioco. Vi faccio una domanda: quando lanciate un dado, accettate sempre il risultato? Scommetto di no, come minimo avrete bestemmiato contro quel dannato "uno" che ci ha fatto perdere la partita. Bene, qui dovrete capire una cosa decisamente importante: i fatti più incisivi del vostro pg saranno decisi dal fato. Forse starete storcendo il naso... ma pensateci: Peter Parker ha deciso di avere i superpoteri? No, è stato un ragnetto a donarglieli. Lo stesso vale per Klark Kent e così via dicendo. Certo poi ci sono anche piccole eccezioni, ma non stiamo a puntualizzare.




