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Urban live music club: 80′s vs 90′s

Creato il 30 settembre 2013 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

Venerdì 04 ottobre 2013 a grandissima richiesta torna… 80′S VS 90′S 

Un palco, due consolle, per ripercorrere il meglio ma anche il peggio degli anni 80 e 90. 4 Dj si alterneranno in una sfida senza esclusione di colpi. Steve Sanders o Jerry Calà? Ryan Paris o Haddaway? I fratelli abbagnale o i Power Rangers? Mork o il principe di Bel Air? Kurt Cobain o Morrissey?? Max Pezzali o Enrico Ruggeri?? Vi chiedete che fine abbiano fatto Grecia Colmenares o Sandro Ghiani?? Di tutto dipiù, con le proiezioni video di Ink (con la consulenza stracult artistica di Fab. e del dottor Oreste Sabatini direttamente da tg2 costume e società), ripercorreremo e balleremo 20 anni di storia. Quest’edizione si impreziosisce del contributo clamoroso dei GRANDI PROTAGONISTI DEL ’900.

PROVARE PER CREDERE…E AL SABATO!!

Sabato 05 ottobre 2013 parte BOMBAY SATURDAY, un sabato al mese organizzato dai ragazzi di Radio Bombay che porteranno sul palco dell’ Urban il meglio della musica indipendente italiana.

Si parte con i Sadside Project.

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Sadside Project

I Sadside Project sono Gianluca Danaro e Domenico Migliaccio. Nel 2009 vanno in Toscana a vincere il Rock Contest e firmano per Jestrai che nel 2011 dopo anni torna a produrre un disco per questi due romani con la testa e il cuore al garage blues d’oltreoceano.

Parte il tour di Fairy Tales e l’Italia inizia ad accorgersi di loro, iniziano aprendo le 10 date italiane del tour di Joe Lally dei Fugazi, per poi essere invitati dai Verdena ad aprire due delle date più importanti del loro Wow tour, a Firenze e Roma. Suonano in giro per lo stivale con Roberta Sammarelli al basso e a fine 2012 entrano in studio per il nuovo album lasciando nel frattempo un piccolo ep sotto forma di cassetta per Bomba Dischi/Jestrai (autunno 2012), gustosa anticipazione di Winter Whales War.

In questo disco i Sadside Project si servono della psichedelia del garage/blues d’oltreoceano per dipingere dieci acquerelli. Canzoni, o meglio favole nostalgiche ed ubriache, che odorano di mare sconfinato, pirati, guerre e balene di Herman Melville.

Winter Whales War, registrato allo Studio Nero di Roma e prodotto da Giancarlo Barbati (Muro del Canto) è una collana composta da tante piccole pietre preziose, grazie alla partecipazione di Roberta Sammarelli dei Verdena, Adriano Viterbini dei Bud Spencer Blues Explosion, Alberto Mariotti e Wassilij Kropotkin dei King of the Opera, e di altri musicisti romani membri di Boxerin Club, Indie Boys Are For Hot Girls ed Ancien Régime.

Prima di loro sul palco i Please Diana.

Please Diana

Please Diana

I Please Diana nascono nel 2011 da un’idea primordiale di Federico Croci e Alessandro Nardecchia che, dopo essersi visti la porta sbattuta in faccia da Gigione, decidono di ricercare tramite Wikipedia e l’ambasciata iraniana altri componenti per completare la formazione. Inizialmente si uniscono al gruppo Filippo Bovini e Marco Sensi (già conosciuto nel panorama musicale locale in quanto militante in altri gruppi come City Zen Keys e Beyond the Shade) e, durante la torrida estate del 2011, partoriscono insieme diversi pezzi, che vengono poi completati dal funambolico arrivo della cantante Gloria Bianconi. A Dicembre ultimano il primo demo, contenente i brani: “Sospiro”, “Cambiamenti” e “Quel posto che non c’è”. Nel 2012 iniziano la loro attività live, partecipando a vari concorsi e suonando in giro per l’Umbria e oltre: fanno parte della line-up del Riverock Festival 2012, condividendo il palco con Marina Rei, suonano all’Urban Club di Perugia, al Contestaccio di Roma e approdano alla finale del Talent Show Festival 2012, suonando in quel di Nettuno (RM) e tornando a casa da primi classificati. Ci si aspettano grandi cose da loro.

L’origine del loro nome è ancora sconosciuta ai più. Alcune ipotesi poco verosimili sostengono che si tratti di un incitamento nato in sede prettamente sessuale di una coppia inglese sbirciata di nascosto al Notting Hill Gate Hotel di Londra. Altre voci sostengono che sia un riadattamento di una frase contenuta nella canzone Open Fire dei Silverchair, anche se non è da escludere la pista di un accostamento laborioso e metodico di varie parole scelte in maniera non prestabilita affinché producessero un gradevole suono.

A seguire dj set by Skalanka

(www.radiobombay.it)

 



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