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Usa: dopo Megaupload a rischio anche Facebook, Google,You Tube eMule | PETIZIONE

Creato il 21 gennaio 2012 da Mondoinformazione @matteopartenope

Secondo gli esperti Usa, la chiusura di Megaupload è solo l’inizio, a rischio Facebook, Google, You Tube, eMule e altri.

PER CHI SI OPPONE, ANCHE IN ITALIA, ECCO LE PETIZIONI

sopa la legge americana contro il p2p a livello mondiale Usa: dopo Megaupload a rischio anche Facebook, Google,You Tube, eMule | PETIZIONI

Dopo Megaupload e Megavideo , la guerra alla “pirateria” su internet è solo nella sua fase iniziale. Sono a rischio quindi anche Facebook, google ed eMule.

Il problema degli utenti ora non è andare alla ricerca di altri possibili siti ma, cercare di “coalizzarsi” e se possibile firmare delle Petizioni!

 Nei prossimi mesi che potrebbe arrivare l’effetto maggiore e per niente scontato, infatti, mentre il Senato degli Stati Uniti ha rinviato dopo le proteste la discussione sulla legge antipirateria, l’industria del copyright cercherà di restringere la libertà di azione di siti che ora ci appaiono del tutto legali, come Google, Facebook, Youtube. E’ questo il senso dei commenti, a caldo, dei maggiori esperti di diritto d’autore su internet.

Grossi gruppi come la Sony sono da sempre all’attacco per cercare di far chiudere questi siti.

Erano ben 1,7 milioni gli utenti italiani di Megaupload, secondo una stima di Fimi (Federazione industria musicale italiana). Più di eMule (990 mila utenti).

Ma al primo posto, nei gusti degli Italiani a caccia di musica e film, ci sono i circuiti torrent (8 milioni di utenti). Le alternative insomma abbondano, soprattutto per siti tipo Megaupload.

Gli utenti infatti vi trovavano musica, film, riviste dopo aver seguito link presenti su altri siti, come forum e blog. Ma su questi ci sono anche link, per le stesse opere, verso molte alternative: Filesonic, Fileserve, Mediafire, Depositfiles e decine di altri. Megaupload era il più usato tra questi, certo, ma sarà presto sostituito. Sono numerosi anche i siti con film in streaming. Megavideo aveva la collezione più ricca, ma gli altri adesso cercheranno di occupare il “buco” di rete.

Ma, secondo me, non è questo ora il vero ed immediato da farsi. Esiste appunto una Petizione per far sentire la propria voce virtuale. Quindi il mio consiglio, è quello di firmare la petizione On line.

 Per la riapertura di Megaupload e Megavideo, oltre che per la liberazione degli arrestati, è stata lanciata appunto una petizione che potete firmare qui

Se non dovesse aprirsi od avere problemi di caricamento pagina, ecco il link diretto:

http://www.petizionionline.it/petizione/riapriamo-megaupload-e-megavideo-fuori-il-fondatore-kim-schmitz/6148

Oppure, contro le proposte di legge SOPA e PIPA, ecco un sito di petizioni con molte più firme a livello mondiale:

http://www.avaaz.org/it/save_the_internet_action_center_b/?cl=1523597943&v=12126


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