La Corte Suprema degli Stati Uniti allarga il riconoscimento dei matrimoni fra persone dello stesso sesso in tutti i 50 Stati che compongono gli Stati Uniti, rendendo incostituzionali le leggi statali che vietano il matrimonio gay. La decisione è stata presa con cinque giudici favorevoli e quattro contrari: è stato stabilito che in base al Quattordicesimo emendamento della Costituzione americana, quello sull'uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge, gli stati devono permettere a tutti i cittadini di sposarsi con chi vogliono e riconoscere i matrimoni gay celebrati fuori dai loro confini, mentre i divieti dei matrimoni gay sono incostituzionali.
È una sentenza storica nonostante già 37 stati americani avessero legalizzato il matrimonio gay negli ultimi anni. Ora è possibile celebrare i matrimoni gay e vederne riconosciuti i diritti anche a livello statale, in tutti gli Stati Uniti. Prima di questa sentenza il matrimonio gay era esplicitamente vietato in 13 dei 50 stati americani.I diritti umani sono al cuore di Giovanni D'Agata, presidente dello " Sportello dei Diritti " che con l'occasione di questa storica decisione della più alta corte federale degli Stati Uniti, lancia un appello a "tutti perché si uniscano nel rifiuto dell'omofobia". Si tratta di un passo avanti di notevole portata globale che dovrebbe costituire un riferimento da prendere immediatamente in considerazione anche da parte del legislatore del governo nazionale che non deve più perdere tempo per il riconoscimento definitivo della parità di diritti tra coppie di qualsiasi genere esse siano.
Lecce, 26 giugno 2015
Giovanni D'AGATA