"Per le giovani ragazze e i ragazzi le bevande energetiche sono una trappola mortale"
Nel Maryland (Stati Uniti) una ragazzina di 14 anni, Anais Fournier, è morta dopo aver bevuto due lattina di una famosa bevanda energetica, la Monster Energy.
Il fatto risale a fine dicembre 2011 ma la notizia sta circolando adesso perché qualche giorno fa la madre della giovane ha sporto denuncia contro l'azienda produttrice della bevanda, competitor della nota Red Bull. Wendy Crossland, madre di Anais, accusa la Monster di non informare il pubblico dei rischi per la salute delle sue bevande che contengono livelli di caffeina elevatissimi.
Dall'autopsia eseguita sul corpo della 14 enne è infatti emerso che la causa del decesso sarebbe stato un grave scompenso cardiaco provocato dall'avvelenamento da caffeina: due lattine da 0,7 litri della bevanda energetica corrispondono alla caffeina contenuta in 7 lattine di Coca Cola.
In seguito alla denuncia i dirigenti della Monster Beverage hanno riferito che si tratta della prima volta che viene riscontrato un legame tra la bevanda e un decesso.
La Food and Drug Administration sta valutando il fenomeno indagando su altre morti sospette. Negli ultimi tre anni infatti la FDA ha ricevuto altre cinque segnalazioni di decessi simili.
“Per le giovani ragazze e i ragazzi le bevande energetiche sono una trappola mortale – ha detto la madre di Anais Fournier – il produttore deve prendere atto che il suo prodotto può uccidere”.
La pubblicazione dei documenti sulla Monster Energy porterà ad intensificare le richieste da parte del Congresso Usa di una stretta regolamentazione di queste bibite, sempre più usate negli Stati Uniti. Le aziende produttrici, in base alle leggi correnti, non sono tenute a rendere pubblici i livelli di caffeina contenuti nelle loro bevande.