Pochi giorni fa si è svolto in un parco di Washington il ”Reason Rally” (“il Raduno della Ragione”), battezzato anche come: «La più grande manifestazione di non credenti nella storia». Un evento così importante che il “New York Times” ha pensato bene di disinteressarsene completamente
Ventimila atei fondamentalisti si sono ritrovati per chiedere di non essere discriminati dalla società americana e nel frattempo hanno discriminato le persone religiose. Fortunatamente numerosi quotidiani hanno sottolineato l’ennesima dimostrazione (dopo i recenti fatti di Madrid) dell’incapacità della cultura laicista di dimostrarsi tollerante e di saper proporre qualcosa di diverso dalla distruzione della religione. La manifestazione si è svolta ascoltando musica dalla rigorosa band atea, ovviamente chiamata “Bad Religion”, e contemplato il sermone dell’onnipresente Richard Dawkins. C’è stato spazio anche per una sentimentale testimonianza affidata al figlio di un pastore protestante, Nate Phelps.
La maggioranza dei quotidiani che se ne sono occupati, dicevamo, ha condannato l’evento per l’alto tasso di rabbia e frustrazione che vi è stato. Richard Dawkins ha letteralmente invitato a “deridere” e “ridicolizzare” pubblicamente i cattolici: «se dicono di essere cattolici, parlano sul serio quando dicono che il vino si trasforma in sangue? Bisogna prendersi gioco di loro, ridicolizzarli! In pubblico!», ha urlato alla folla. «Io non disprezzo le persone religiose, io disprezzo quello che rappresentano», ha inveito. Ha poi concluso la sua omelia elogiando la “verità” e la “bellezza” dell’evoluzione darwiniana. David Silverman, presidente degli American Atheists, ha chiesto di avere ”tolleranza zero” verso chi non è d’accordo con l’ateismo. Diversi manifestanti hanno indossato t-shirt e brandito cartelli in derisione e disprezzo per la religione, numerose le bestemmie e scritte come: «Non sono sicuro se sei cristiano o soltanto molto stupido», un nostalgico della persecuzione romana dei cristiani aveva una maglietta con scritto: «tanti cristiani, così pochi leoni». Un altro teneva in mano una grande croce di legno con una maschera di pagliaccio in cima (vedi foto). Il cantautore Tim Minchin, come spiega questo articolo con tanto di video, ha dedicato una canzone a Benedetto XVI (“Pope Song”), in cui parla di lui come «figlio di p**** assetato di potere», «auto-inflazionato bigotto». Gentili parole sono state rivolte anche ai cattolici: «fottiti figlio di p***», «sei ancora un figlio di p*** papista» e così via. Secondo “The algemeiner” è stato il momento più rivelatrice di cosa sia stato il “Rally Reason”.
Numerose le critiche. Il volto noto della Bbc, Melvyn Bragg, ha accusato Dawkins di “ignoranza” e di mostrare “non rispetto” per la religione. Sul “Washington Post” ci si è chiesto: «se credono che Dio non esiste, perché sono così arrabbiati? Quello che ha scioccato i mezzi di comunicazione è stata la loro ostilità aperta verso le persone di fede». Critiche sono arrivate anche dalla non credente Barbara J King su www.npr.org. Su “Foxnews” è stato ricordato che «l’ateismo ha una storia, una storia brutta. Secondo stime prudenti, il ventesimo secolo, negli esperimenti di governo laici, hanno visto la morte di oltre 100 milioni di persone». L’editorialista di “The Atlantic” ha scritto rispetto all’evento: «la mancanza di ragionevolezza si evince dalla partecipante di Richard Dawkins. Egli ha incoraggiato la gente non solo a mettere in discussione gli insegnamenti religiosi, ma di “ridicolizzare” la credenza religiosa e mostrare “disprezzo” per essa».
Significativo il commento di Bill Donohue, presidente di “Catholic League”: «E ‘impossibile per gli atei fare una manifestazione senza insultare le persone di fede. Ma soprattutto loro detestano i cristiani, e nessun gruppo di persone è tanto odiato da loro quanto i cattolici romani. La manifestazione di sabato non ha fatto eccezione [...]. I cattolici prendano nota: il fatto che gli atei ci attaccano molto più di qualsiasi altro gruppo religioso, è un ambiguo complimento. Sanno chi è il vero nemico da odiare, sanno chi devono sconfiggere».