I parenti delle vittime della strage di Ustica saranno risarciti dai ministeri della Difesa e dei Trasporti. Lo ha deciso il giudice Paola Protopisani del Tribunale Civile di Palermo. A 81 parenti andranno oltre cento milioni di euro.
Secondo i legali, «il risultato della vicenda processuale rende giustizia per la ultratrentennale tortura che i parenti delle vittime hanno dovuto subire ogni giorno della loro vita anche a causa dei numerosi e comprovati depistaggi di alcuni soggetti deviati dello Stato».
La sentenza potrebbe inoltre aprire apre un nuovo percorso per la ricerca della verità. Infatti, sempre secondo i legali, fu un missile – probabilmente di nazionalità francese o statunitense – ad abbattere il volo del DC9 Itavia, come alcuni testimoni, tra cui l’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, hanno affermato durante il processo.
Con la caduta del regime di Gheddafi, dagli archivi libici potrebbero emergere informazioni utili a chiarire il mistero.
In effetti la tesi della bomba esplosa in volo, sostenuta dalla perizia Misiti ha retto fino in Cassazione. Ma in quest’ultima sentenza viene smontata. Si ritorna, insomma, alla pista dello scontro aereo tra jet militari, di cui pagò le spese il Dc9.
Inutile dire che un risarcimento in denaro non puo’ certamente risarcire la vita e tantomeno la verità.