Lo Stato si appella contro il risarcimento deciso nei mesi scorsi dai giudici a favore dei familiari delle vittime della strage aerea di Ustica. L’Avvocatura dello Stato ha infatti presentato alla Corte di appello civile di Palermo una memoria di 150 pagine in cui chiede il rigetto delle domande di risarcimento che il Tribunale aveva concesso lo scorso ottobre a un gruppo di familiari delle vittime della tragedia Itavia del 27 giugno 1980, quando morirono 81 persone. Inoltre, è stato chiesto di mettere a carico degli stessi familiari il “pagamento delle spese”.
I resti dell’aereo passeggeri DC9 nel Museo di Ustica (wikipedia.it)
Ustica, le richieste da parte dell’Avvocatura dello Stato alla Corte di appello civile di Palermo. L’Avvocato dello Stato Maurilio Mango nella memoria, che rigetta le domande di risarcimento ai familiari vittime della strage di Ustica, chiede anche di mettere a carico degli stessi familiari il “pagamento delle spese”.
Una notizia che provoca la rabbia dei legali dei familiari. “Desta davvero stupore questa decisione – spiega all’Adnkronos l’avvocato Vanessa Fallica - perché rimettere di nuovo in ballo la dinamica del sinistro obiettivamente è fuori luogo. Perché noi abbiamo già un accertamento effettuato in Cassazione sulla dinamica e le responsabilità dello Stato. Non si può mettere in dubbio la responsabilità dello Stato già accertata”. Per l’avvocato Fallica “bisogna andare avanti per cercare di placare il sentimento di questi familiari che vengono attaccati a distanza di 30 anni solo perché rivendicano un loro diritto di avere risarcita ciò che gli spetta per i parenti morti in modo così assurdo”. L’avvocato Fallica spiega poi che l’Avvocatura dello Stato afferma che in questo “modo viene di nuovo messo in gioco tutto come se già non si fosse ottenuto un accertamento del fatto” e ha “messo in gioco che non si ha certezza che si sia trattato di un missile, insomma ha rimesso tutto in ballo eccependo anche la circostanza che i familiari già sono stati sostenuti dallo Stato. Ci sono 150 pagine di memoria che rimettono tutto in gioco. L’Avvocatura dello Stato continua così la sua guerra contro i familiari”.
Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime della Strage di Bologna. ”E’ una notizia inaspettata e incredibile. Eravamo certi che lo Stato garantisse il sostegno alle richieste di risarcimento”. Commenta così il deputato democratico Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime della Strage di Bologna. ”Il punto – prosegue Bolognesi – è che esistono già due sentenze della Cassazione che riconoscono le responsabilità dei ministeri della Difesa e dei Trasporti per la strage di Ustica, il primo per i depistaggi, l’altro per non aver garantito la sicurezza nei cieli. Mi pare dunque un accanimento inutile quello dell’Avvocatura, oltre che un sperpero di denaro pubblico. E, da un punto di vista politico, un atto insensato e inaccettabile”. “Apprendiamo, tra l’altro, che l’avvocatura chiede di porre a carico dei familiari il ‘pagamento delle spese di lite oltre che quelle prenotate a debito’: davvero siamo ancora a questo punto?”, conclude Bolognesi.
Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime di Ustica. ”E’ sconvolgente e vergognoso che l’Avvocatura, dopo due sentenze della Cassazione in sede civile, in uno Stato di diritto, riproponga tesi vecchie e superate”, gli fa eco Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime di Ustica, commentando all’Adnkronos. ”Evidentemente – prosegue – non sono state lette le sentenze della magistratura. Inoltre, è stato richiesto addirittura anche un pagamento delle spese legali ai familiari: questo è un problema che il Governo deve affrontare. E’ un problema politico, non possiamo lasciare che le avvocature ricorrano contro condanne arrivate in Cassazione. Non è più pensabile – conclude Bonfietti – che siano aperti dei procedimenti dopo le sentenze. Non possiamo accettare il ricorso di singoli che evidentemente non hanno avuto il tempo di leggere le milioni di pagine che sono state scritte”.
Condivide la scelta del ricorso invece il generale Leonardo Tricarico, ex Capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare. “E’ una richiesta -afferma all’Adnkronos - che condivido e sottoscrivo. Doveroso da parte dell’Avvocatura tutelare lo Stato da richieste di questo tipo”. ”Non ha alcun senso – prosegue Tricarico, attuale presidente della fondazione Icsa, centro studi che si occupa di sicurezza e difesa – che oggi un giudice monocratico possa decidere su dei risarcimenti che vanno in senso contrario alla verità acclarata da tre gradi di giudizio, che hanno visto tra l’altro la produzione di migliaia di pagine di testimonianze e perizie”. (ADNKRONOS)