L'aereo coinvolto nella strage di Ustica
Il Tribunale di Palermo, 3^ Sez. civile, ha condannato il Ministero della Difesa e dei Trasporti a risarcire la somma di 100 milioni di Euro ai parenti delle vittime della strage di Ustica.Come si ricorderà, il 27 giugno del 1980 un aereo della Compagnia Itavia si squarciò improvvisamente in volo e scomparve in mare, tra le isole di Ustica e di Ponza. Nel disastro aereo morirono 81 persone.
Oggi, a distanza di oltre 30 anni, molti aspetti della vicenda non sono ancora stati chiariti.
I motivi posti a fondamento della richiesta di risarcimento danni sono, sostanzialmente, due:
- il volo Itavia 80 - partito da Bologna e con destinazione l'aeroporto di Punta Raisi - decollò con due ore di ritardo, senza alcuna garanzia relativamente alla sicurezza del volo stesso, in particolare nel tratto denominato "Punto Condor", ritenuto ad alto rischio perchè vi si svolgevano attività militari ufficiali e ufficiose;
- negli anni successivi alla strage, lo Stato italiano si è reso responsabile di gravi omissioni e negligenze - depistaggi, alterazioni e distruzione di documenti, segreti di stato veri o presunti, ecc. -, negando ai familiari delle vittime il diritto alla verità.
La sentenza di Palermo è successiva a quella emessa il 30 maggio 2007 dalla stessa Autorità Giudiziaria - con la quale è stato riconosciuto il risarcimento danni ai familiari di circa 15 vittime per la somma di 980.000 Euro -, confermata in secondo grado nel 2010 - la somma dovuta a titolo di risarcimento danni è stata elevata a 1.390.000 Euro.
Con la caduta del regime libico di Gheddafi si spera di avere finalmente la possibilità di accedere - senza intermediari - alla documentazione sulla strage di Ustica conservata a Tripoli.
Roma, 12 settembre 2011 Avv. Daniela Conte
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