C'è una storia che viene raccontata e ri-raccontata, in molte forme diverse. E' la storia del re usurpatore e dello stolto, che poi è il vero re.
"Un usurpatore è sul trono. Il re legittimo (che è anche più giovane) appare come un pazzo, un criminale, un folle; lui è misterioso. La sua natura e le sue origini sono incerte. Viene arrestato e processato. Interrogato dal vecchio re (l'usurpatore), viene accusato di un crimine che non ha commesso. L'epilogo cambia, a volte viene riconosciuto e riassume il trono, a volte viene ucciso. Il vecchio re canuto può essere il padre assassinato del giovane, venuto a reclamare legittimamente il suo trono; tornato a cercare giustizia per sé e punizione per l'usurpatore: il figlio posto sul trono. La storia è raccontata e ri-raccontata. Perché? Che cosa dovremmo imparare? Che il potere dominante in questo mondo è pretestuoso e illegittimo? Che il 're' non è mai in realtà il vero re? E che il 'pazzo' non è mai un pazzo o un criminale, ma è il vero re?
Tutto quello che vediamo si oppone, esattamente a 180 gradi, alla verità. Il re apparente non solo non è il vero re, ma ha anche il potere reale: a dispetto delle apparenze il suo potere è illusorio. Tutto il potere vero appartiene al 'pazzo', che è il vero re. Tutto questo è una sorta di gioco - cui Amleto allude chiaramente. Il nostro scopo è quello di risolvere l'indovinello. Chi è il vero re? "
- Philip K. Dick, Esegesi. ed. Pamela Jackson e Jonathan Lethem - (Boston: Houghton Mifflin Company, 2011), 828.