Gli adulti si sono difesi sempre allo stesso modo: non sapevo che fosse minorenne. Ma nessuno di loro, di fronte a queste ragazzine di 14 e 15 anni (Azzurra e Aurora) si è posto il problema di coscienza, nemmeno conuna telefonata anonima alla polizia, per denunciare che due ragazzine si prostituivano al quartiere di Parioli.
Eppure, questa difesa ("io non sapevo", "sembravano adulte") non ha funzionato di fronte al giudice: in primo grado sono strati tutti condannati. Gli adulti e anche la mamma di Aurora, la più grande delle due, che sapeva e non ha fatto nulla.
Condannati anche il caporale dell'esercito che ha fornito loro degli appuntamenti.
E anche il ragazzo che trovava loro i clienti, "l'imprenditore del sesso" come lo hanno definito i pm, è stato condannato: lui che le considerava solo delle macchine per fare soldi "quelle stronze mi fanno fare 600 euro al giorno".
I servizi andati in onda ieri per Presa diretta, curati da Elena Stramentinoli, Liza Boschin, Federico Ruffo, Fabrizio Lazzaretti e Andrea Vignali hanno raccontato del rapporto tra gli italiani maschi e il sesso.
E raccontano una cosa precisa: il sesso è diventata una merce come le altre, il cibo, i vestiti, il bere. Un "qualcosa" che non ha più nulla a che fare coi sentimenti, con l'eros, con la fantasia, con la passione.
Una merce che si può comprare, su internet ci sono siti apposta: sia in Italia che nel mondo. Che ti permettono di fare una vacanza a base di sesso, in Brasile o in Thailandia, che ti permettono di andare in uno dei bordelli più grandi d'Europa, in Austria. Ovviamente pieno di italiani.
E, ovviamente, ci sono i siti di incontri come quello su cui le due ragazzine hanno pubblicato il loro annuncio e da cui sono state contattate: un annuncio dove le parole chiavi erano chiare. Studentesse, a casa sole ...
Perché questo cerchiamo noi italiani: come clienti da un macellaio, gli adulti al telefono chiedevano conferma della merce da comprare. Lato A, lato B, coperto, scoperto. Un linguaggio crudo, che non lascia spazio all'immaginazione, non ha nulla di umano. Un linguaggio preso dai film porno, il porno che adesso arriva ai ragazzi e agli adulti.
Il porno a portata di mano, per tutti: basta una connessione Wi fi e uno smartphone.
E il porno che vedi nei video di youporn diventa la tua immaginazione, quello che vuoi fare con una donna. Anzi, non con una donna, ma con una merce.
I servizi hanno spalancato un mondo che forse non si vuole vedere, perché ancora il sesso è tabù, meglio non parlarne, meglio lasciar le cose nascoste.
Le fidanzate dei ragazzi che passano i fine settimana con le escort in Autria e poi mandano loro i cuoricini.
La preside dell'istituto Giulio Cesare, il liceo di una delle due ragazze, che non ha fatto nulla, dopo lo scandalo, per cercare di capire. Meglio non rovinare il buon nome dell'azienda.
Il ministero dell'istruzione, o anche quello della sanità: oggi i ragazzi hanno un primo rapporto tra i 12 e i 13 anni. Senza nessuno che faccia loro un'educazione sessuale, a scuola o in famiglia.
C'è molta libertà sessuale oggi, diceva una delle assuistenti sociali che ha seguito il caso di Aurora e Azzurra, ma senza coscienza.
Perché le due ragazzine, così le dobbiamo chiamare, non hanno coscienza del fatto: si sono prostituite per avere soldi da spendere in shopping, vestiti, gioielli. "Questo è il prezzo che devi pagare per avere quello che vuoi" ha spiegato la più giovane delle due al pm che la interrogava.
Aggiungendo poi "non credo di poter rinunciare a questo tenore di vita .. girare coi mezzi pubblici".
E' un fenomeno vasto di cui non si parla: le foto scambiate via cellulare o messe su internet per raccogliere i "like", sesso in cambio di una ricarica, di soldi dai coetanei. I sondaggi del sito Skuola.net sono chiari: il 15% dei ragazzi ha dichiarato che nelle loro scuole ci sono coetanee che fanno sesso in cambio di favori.
Ma che fine hanno fatto i sentimenti?
Oggi assistiamo ad una dicotomia tra sesso e sentimenti: c'è un uso spregiudicato del proprio corpo. E le scuole e le istituzioni si dimostrano cieche, sorde e mute.
Fino a che scoppia lo scandalo.
E si scopre che il sesso usa e getta è proprio figlio di questa società dei consumi, dove tutto ha un prezzo.
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