Della Fondazione La Pace onlus si parla, così come si suole a cremona quando trattasi di vicende arvediane, con religioso rispetto. Non si discute, non si fanno critiche, si entra in una sala ovattata in cui una sostanza indecifrabile (la criptonite? l’arvedite?) incanta tutti quanti. In definitiva non si capisce nulla. Vuoto informativo sul museo del violino, un evidente spreco spaventoso giustamente criticato a suo tempo da Antonio Leoni, ultravuoto informativo sulla Fondazione La Pace onlus, che invece non è per niente uno spreco. Arvedi tramite tale fondazione presieduta da Umberto Lonardi offrirà servizi agli anziani e ai disabili: una trentina di posti letto in più e altre opportunità di assistenza e cura. Nulla da criticare se non il fatto che non si scrive nulla da nessuna parte su passaggi di denaro e di valore tra una fondazione e l’altra, tra un ente religioso e l’altro. Movimenti di denaro considerevoli, passaggi di proprietà tra fondazioni che godono di vantaggi fiscali, ristrutturazioni, dono finale alla chiesa cremonese, cioè alla diocesi. Ma quanti soldi? Quanti e in che modo passano di proprietà? Perché tutto questo non mai stato detto chiaramente? che male c’è a saperlo? Perché i cittadini non devono sapere? Il sito della diocesi, ovvero della proprietà, non ha detto niente in proposito alla presentazione del progetto. Il link è qui sotto.
http://www.diocesidicremona.it/main/base1.php?id=sknewsfoto&idrec=2600
Antonio Leoni (http://www.vascellocr.it/eventi.htm) opportunamente si pone giuste domande e scrisse che il comune aveva concesso la caratterizzazione di “pubblica utilità” ai lavori. Dunque l’aspetto fiscale a che mai si riduce? Non leggiamo cifre però neanche nell’ampio servizio di Antonio Leoni. carlo Malvezzi pare che abbia dato una mano. Ma la questione non è esaurita per nulla. Il dibattito allora si è esaurito? Il problema non esiste più? Non si può chiarire più nulla? Quanti soldi sono stati spesi? Quanto spetta al fisco? Quale il valore non tassato, secondo le leggi di oggi? Quale equità fiscale? Tutto è avvenuto in un tempo fuori dalla storia, al di fuori di ogni possibilità di umana comprensione?
Segue l’ultimo passaggio in consiglio comunale, nella sintesi dell’ufficio stampa.
Deroga alle norme del Piano di Governo del Territorio vigente, ai sensi dell’articolo 40 della Legge Regionale n. 12/2005 in merito alla richiesta di Permesso di Costruire presentata dal presidente della Fondazione La Pace Onlus per intervento di ampliamento consistente nella realizzazione di nuova sala da pranzo in sopraelevazione del corpo ex cucine, nella realizzazione di servizi e di deposito al piano interrato e nella costruzione di cabina elettrica con accesso dalla strada pubblica in variante al Permesso di Costruire n. 21/A del 12.04.2012, in fase di attuazione, nell’edificio sito in via Massarotti n° 49 (ex casa di cura La Pace). Deroga alle modalità di intervento di cui all’art. 27 della L.R. 12/2005 ed ai parametri ed indici urbanistici di zona.
Il Consiglio comunale, con voto unanime, ha approvato la deroga alle norme del Piano di Governo del Territorio (PGT) vigente, ai sensi dell’articolo 40 della Legge Regionale n. 12/2005, in merito alla richiesta di permesso di costruire presentata da Umberto Lonardi in qualità di presidente e legale rappresentante della fondazione denominata Fondazione La Pace Onlus, per intervento di ampliamento che consiste nella realizzazione di nuova sala da pranzo in sopraelevazione del corpo ex cucine, realizzazione di servizi e deposito al piano interrato e costruzione di cabina elettrica con accesso dalla strada pubblica in variante al permesso di costruire del 12 aprile 2012, in fase di attuazione, nell’edificio situato in via Massarotti n. 49 (ex casa di cura La Pace). Approvata la deroga alle modalità di intervento di cui all’art. 27 della L.R. 12/2005 e ai parametri e indici urbanistici di zona.
La Fondazione la Pace Onlus, nello spirito di garantire la necessaria assistenza alle persone svantaggiate per anzianità, disabilità fisica e psichica, per malattia, per emarginazione sociale, ispirando la propria attività al magistero e alla dottrina sociale della chiesa cattolica, aveva presentato nel 2011 richiesta di permesso di costruire per la realizzazione di una struttura residenziale e semiresidenziale per la tutela di persone svantaggiate e servizi sociali, socio-sanitari e sanitari di natura domiciliare, territoriale ambulatoriale costituita da Corpo A residenza sanitaria assistita e centro diurno integrato e Corpo B, comunità A e mini alloggi protetti. A seguito del riconoscimento di pubblica utilità da parte della Giunta comunale, avvenuta il 1° marzo 2012, dell’intervento proposto e della sottoscrizione dell’atto unilaterale d’obbligo teso a disciplinare le modalità attuative e gestionali del servizio, è stato rilasciato permesso di costruire il 12 aprile 2012 (lavori in corso di realizzazione).
La richiesta di permesso di costruire, presentata il 17 dicembre 2012, in variante al provvedimento già rilasciato, prevede, oltre ad una diversa distribuzione dei vani e modifiche esterne, l’incremento nel Corpo “A” di superficie lorda di pavimento e superficie coperta che consiste nella realizzazione di nuova sala da pranzo in sopraelevazione del corpo ex cucine, realizzazione di servizi e deposito al piano interrato e costruzione di cabina elettrica con accesso dalla strada pubblica. Tale area ricade, secondo il Piano di Governo del Territorio vigente, in Ambito del tessuto urbano consolidato-Nuclei di antica formazione e Unità urbana città storica-ristrutturazione urbanistica post bellica. Il Piano dei Servizi, facente parte del Piano di Governo del Territorio vigente, individua per il lotto in trattazione, la tipologia Servizi religiosi nel quale sono consentite come destinazione principali le strutture religiose e per il culto e le strutture socio-assistenziali gestite da enti religiosi e servizi di livello sovracomunale.
L’area in oggetto, secondo la Variante al Piano di Governo del Territorio, adottata il 28 gennaio 2013, ricade in Città esistente da valorizzare (CEV) – Nuclei di antica formazione: centro storico” art. 21 e “Intervenibilità edilizia: riqualificazione” art. 17 delle Disposizioni Attuative. Il Piano dei Servizi, facente parte della Variante al PGT sopra citato individua per il lotto in trattazione “Servizi generali e attrezzature di interesse comune SG 5-3 di prospettiva derivanti da strumenti previdenti- attrezzature ospedaliere sanitarie” art. 8 delle Disposizioni Attuative.
L’intervento di ampliamento, che comporta un incremento della superficie lorda di pavimento, superficie coperta e riduzione del rapporto di permeabilità, in ambito e unità urbana dove gli indici e parametri previsti sono pari a quelli esistenti sul lotto di pertinenza, necessita per l’attuazione di ricorrere alle procedure di deroga allo strumento urbanistico: infatti, come da normativa, “il permesso di costruire in deroga agli strumenti di pianificazione è rilasciato esclusivamente per gli edifici ed impianti pubblici o di interesse pubblico, previa deliberazione del consiglio comunale e senza necessità di preventivo nulla-osta regionale. La deroga, nel rispetto delle norme igieniche, sanitarie e di sicurezza, può riguardare esclusivamente i limiti di densità edilizia, di altezza e di distanza tra i fabbricati stabiliti dagli strumenti di pianificazione comunale, le modalità di intervento di cui all’art. 27 della presente legge,nonché la destinazione d’uso”.
Nello specifico, trattandosi di intervento di ampliamento, si rende necessario derogare alle modalità di intervento di cui all’art. 27 della legge regionale 12/2005, all’Indice di Utilizzazione Fondiario, al Rapporto di Copertura e al Rapporto di Permeabilità rispetto al vigente PGT. La superficie lorda di pavimento in ampliamento è pari a mq 207,40, la superficie coperta in ampliamento è pari a mq 97 e la superficie permeabile minima di progetto si riduce rispetto all’esistente di mq 36. L’intervento è conforme alla Variante Generale al Piano di Governo del Territorio adottata il 28 gennaio 2013.





