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Va bene anche "Signora"

Creato il 06 maggio 2015 da Valentina Orsini @Valent1naOrs1n1
  La verità è che una ci prova sempre, disperatamente e contro ogni evidenza, a ingannare il tempo.E non parlo del tempo da ingannare quando si hanno minuti a disposizione tra un impegno e l'altro, no. Parlo del "tuo" tempo, quello che la gente ti legge in faccia e, a volte sbaglia, altre ci prende in pieno. Però fa sempre male, anche quando ti guardano e con assoluto garbo ti dicono:" Scusi...SIGNORA?".Tu ti guardi intorno, e sei convinta di vivere quel momento come se avessi ancora vent'anni, e ti si monta dentro la rabbia, il rifiuto, le budella che s'inturcinano isteriche...brutta sensazione!Il fatto è che raggiunti i trenta, si fa più fatica ad accettarsi. Fatica nel senso che proprio non ci arrivi a capire cosa sei e come, sei. Non significa non piacersi, non significa voler cambiare. Significa semplicemente che tu, volente o nolente (volente volente!) sei rimasto almeno dieci anni indietro. Io ci faccio caso soprattutto quando lavoro, oppure quando sono in fila, alla posta o al supermercato. A volte mi guardo intorno e provo a fare una media anagrafica dei presenti. Vecchiette e vecchietti, donne e uomini di mezza età, bambini in carrozzina altri mano nella mano con la mamma, o il papà. E poi...be', poi io. Quelli come me, voglio dire..."giovani".Già con una ventina di "over sessanta" presenti, posso permettermi il lusso di definirmi giovane, o no? A me basterebbe, o meglio bastava.Ora non più.Ho capito.Mi sono capita davvero.Mi sono guardata meglio, riflessa sul vetro dello sportello delle raccomandate. Mentre attendevo il mio turno, alle mie spalle vecchietti e bambini mi hanno come accerchiata. "Signora, signora!!! Scusi lei...sì, sì - tu - SSSIGNORA?".- Oddio, Gollum... Surreale lo so, magari allucinazioni.Ho pensato che il primo caldo a me fa sempre tanto male, e mi gioca questi scherzi. Lo so.L'impiegato avrà avuto le allucinazioni proprio come me, mi ha dato del "tu". Incredibile!Sono andata via e lui addirittura: "Ciao Valentina!". I bambini però sono adorabili, anche quando mi danno del lei. Anche quando mi chiamano "signora".Che poi non mi fa sentire vecchia eh? "Signora" è molto elegante, lusinghiero a volte...però non saprei. Forse devo imparare ad accettare il fatto che i clienti spesso hanno l'abitudine e l'educazione di dare del "lei" a prescindere, dunque non è una questione personale, mia - di me.E forse devo imparare a fare come loro. Io che, per abitudine, quando sono a lavoro, alterno il tu e il lei a seconda di chi ho davanti. Che ci posso fare?Se viene in cassa un ragazzino di quindici anni non posso dire "prego, vuole ordinare?". Suona male, fa schifo!"Ciao - in primis! - vuoi ordinare?". Giusto per fare un esempio. E invece il cliente che ha più o meno la mia età arriva e mi dà del lei. Ok, mi arrendo. Non mi pongo nemmeno più la domanda. Ho trent'anni, non sono più una ragazza, una pischella. Sono una Signora.Quando sento dire "signora!", mi volto anch'io, pensando chissà, magari mi è caduto qualcosa dalla borsa o...qualsiasi altra cosa. Quella Signora potrei essere io, non fa nemmeno più tanto "strano", non fa paura.Credo di aver accettato questa cosa, e poi "signorina" mi ha sempre suonato come "zitella attempata", quindi meglio evitare. Però il vecchietto col bastone seduto alla posta...che fa per cedermi il suo posto be', quello è troppo. Mi spiace ma, no, non lo accetto. Non erano allucinazioni queste, giuro, è successo davvero.


Per concludere, va bene anche Signora, ma con le dovute accortezze!

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