Va bene così

In azienda sono rimasti quattro gatti: pochissimi in produzione, tanto ormai quel che è fatto è fatto; quasi tutti in magazzino, dove bisogna invece fare ancora andare le mani fino a stasera e chiudere gli ultimi pacchi. I telefoni sono silenziosi.

Fuori c’è la nebbia, non tantissima, ma abbastanza da dare una patina di indistinto al mondo. Indistinto come questi ultimi giorni sfilacciati, prima delle ferie. Ci vorrebbe un viaggio al caldo, oppure no, che basta e avanza il camino, un pisolo sotto il piumone e un’annusatina alle stecche di vaniglia e cannella per recuperare il senso delle proporzioni.

Tre o quattro giorni di poco o niente davanti, quel tanto che basta a svuotare la testa per poi riempirla di nuovo con i progetti per l’anno che viene, che sono gli stessi avanzati dall’anno passato, solo riscritti in modo tale da farli sembrare nuovi. Bilanci: fatto, fatto, non fatto, fatto ma uscito male, da rifare. I miei giorni sono circoli di ritorni e partenze.

Le deviazioni alla fine si riuniscono al cammino già segnato.

Va bene così; questa è la vita, qualunque cosa sia. Qualunque cosa ne facciamo.