Magazine Diario personale
Oggi sono stata alla prima seduta di massaggio Shiatzu. Mi avevano parlato di questa massaggiatrice bravissima dai misteriosi poteri taumaturgici e io mi sono subito lasciata convincere a provare. Tanto, dopo la gravidanza le ho provate tutte: l'osteopata, la palestra, le camminate, lo yoga. Tanto valeva tentare anche con la maga. Sono sufficientemente strana da poter melo permette, e anche da raccontarlo poi in giro.
Sono entrata attraversando una piccola porta scura e antica. Ho atteso qualche secondo prima che i miei occhi si abituassero alla penombra e ho pian piano scorto i dettagli della stanza: luci soffuse, tappetino per terra, qualche cuscino, incensi, piccoli mobili dal sapore orientale e, al centro, seduta a gambe incrociate, una donnetta grassoccia con grandi orecchini di bronzo.
Prima di iniziare mi ha fatto mille domande sulla mia vita. Più che un massaggio mi sembrava di essere capitata a un incontro con una psicologa. Parlando a ruota libera, come mio solito, mi rendevo conto che, in effetti, anche quattro chiacchiere con la psicologa potrebbero essere una strada percorribile.
Mangio? Si, con gusto, ma non più bene come un tempo: mi nutro di quello che capita, più o meno, e trangugio tutto sempre molto in fretta. Ci sono i nani che reclamano attenzione e poi bisogna addormentarli, prima di tornare a lavoro. Si, ad ora di pranzo ho più o meno un'ora per cucinare, mangiare, sistemare, addormentarli e uscire. Dormo? No, non proprio. Sono 16 mesi che il mio sonno è interrotto almeno 3/4 volte, se tutto va bene. Se poi c'è qualcuno che sta male... beh, non dormo proprio. Fisicamente come sto? Male, grazie. Mi fa male la schiena, ho contratture un po' dappertutto, il bacino fuori asse e mi sento debole, sempre. Ah, e spesso soffro di mal di testa, ma quello sarà perché non dormo o è per via della cervicale, sa, c'ho anche la verticalizzazione delle vertebre cervicali, io.
Bene, iniziamo. La fase dell'interrogatorio si chiude qui. Mi distendo a pancia in giù. Inizia a toccare qua e là. Che razza di massaggio è questo, penso io. Un dito qui. Un gomito lì. Sfiora a destra e poi a sinistra. Cheppalle. A me piacciono i massaggi che si fanno sentire, quelli che ti manipolano tutta. Vabbè, stiamo a vedere cosa succede. Non è che abbia alternative, a questo punto, dato che sono qui. Male che vada mi faccio un pezzo di sonno. Dice che ho parecchi vuoti. Che lavora su canali e meridiani e che ho tanti, tanti vuoti. Parla potabile, mi viene da dirle. Ma aspetto pazientemente che si spieghi. Dice che mi manca l'energia. Che sono completamente scarica. E intanto continua a toccare. Un po' qua e un po' là. Dice che ho accumulato troppa stanchezza. Che non ce la posso fare. E continua a massaggiare. Io. Io. Io ad un certo punto sento scorrere le lacrime. Mi sento scema e spero che non mi veda. Per fortuna se ne va la luce e in effetti non si accorge di niente. Lei continua e io mi ricompongo. So che è la stanchezza. So che quando la tensione si scioglie, può capitare. Forse è anche per via della chiacchierata, del fatto che mi ha costretta a fare una istantanea lucida della mia vita. Va meglio, è vero: lo dico sempre. I nani sono cresciuti e tutto è più facile. Però ho ancora mesi e mesi di stanchezza accumulata che non va via. Va meglio. Si, va meglio. Va meglio? O forse ci siamo solo abituati ed è stancante come prima, solo che siamo un po' più bravi nella gestione, nel cambio pannolini, nel preparare le borse per uscire, nel montare e smontare il passeggino doppio?
Alla fine, non so dirvi se mi è piaciuto, questo massaggio. So che mi ha costretta a fermarmi un attimo e riflettere. Adesso so che sono stanca, tanto stanca. Ma non so come ricaricarmi. Non ho la soluzione al mio problema. Mi sono iscritta al corso di yoga e un'ora alla settimana la dedicherò a me stessa insieme a gente un po' matta che si diverte a fare ohm e a dedicare canti a Shiva. La donnetta dello shiatsu dice che basta qualche seduta con lei e torno come nuova. Io dico: se solo Tommaso iniziasse a dormire.
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