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Vacanze 2.0: come il web ha cambiato i viaggi

Creato il 12 aprile 2013 da Weesh_growing_ideas @Weesh_web

Internet ha cambiato moltissimi aspetti della nostra vita: dagli acquisti all’informazione, dalle relazioni sociali al modo di cercare e trovare lavoro. Anche nel settore del turismo, internet ha contribuito in maniera determinante a modificare le abitudini e il modo di viaggiare. Che questo sia vero anche per gli italiani lo ha rivelato una recente indagine di Europcar: secondo tale indagine, nel 2012 il 62% dei turisti ha cercato e trovato le informazioni utili per organizzare il viaggio direttamente sul web. Il restante 38% ha invece chiesto a conoscenti e amici oppure, in misura minore, ha letto riviste e depliant.

Internet, insomma, è un punto di riferimento sempre più importante per coloro che si mettono ad organizzare un viaggio. Gli altri dati diffusi da Europcar confermano questo scenario: le opinioni di altri viaggiatori condizionano la scelta di almeno uno degli elementi del viaggio (struttura ricettiva, luoghi da visitare, ristoranti, compagnie di trasporto) per il 44% degli intervistati, e tra le informazioni ritenute più utili ci sono i suggerimenti, i commenti sugli alberghi e le informazioni per capire se la scelta della vacanza è giusta oppure no.

Il profilo del viaggiatore “downloader”

Il viaggiatore che organizza la propria vacanza su internet corrisponde ad un profilo ben preciso: nel 56% dei casi è un uomo, nel 64% dei casi ha più di 35 anni, adora il mare e sceglie mete in Italia più di sette volte su dieci. Le fonti che i viaggiatori “downloader” prediligono sono i portali di viaggio (50%), le agenzie turistiche on-line (38%), blog viaggi o forum (18%), social network come Facebook e Twitter (10%).

Il profilo del viaggiatore “uploader”

Una volta tornati, i viaggiatori 2.0 utilizzano il web anche per ricambiare il favore e dare ad altri viaggiatore dei consigli utili e preziosi (55%), per prolungare la sensazione di trovarsi in vacanza (15%) oppure per scrivere un diario emozionale del viaggio (22%). I racconti riguardano soprattutto il viaggio in sé (71%), la struttura del soggiorno (25%) o le persone incontrate (15%). Il profilo del viaggiatore “uploader” è leggermente diversa da quella del downloader, perché nel 44% dei casi ha tra i 15 e i 34 anni.

Come devono organizzarsi gli operatori del turismo

Questo nuovo scenario impone agli operatori del turismo di ripensare le proprie strategie di vendita e di visibilità. Un peso sempre maggiore dovranno assumere i contenuti sul web, l’affiliazione ai grandi portali turistici, l’attenzione alle richieste provenienti dai nuovi viaggiatori. Per riuscire in questa nuova sfida, bisogna insomma farsi trovare dove i nuovi clienti vanno a cercare, curare al massimo la web reputation e studiare strategie di posizionamento sui canali più influenti del web. La nuova era del marketing turistico è già cominciata: bisogna entrarvi con tutte le carte in regola, pronti ad adattarsi a una realtà che cambia in modo sempre più rapido.


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