Vi avevo lasciato al mio odio viscerale per Marc Jacobs e al tentativo di far innamorare di me Bryan Boy. Si, volevo un pochino morto Marc. Avevo predetto l’inizio di una 2° rivoluzione francese, ma non fino al punto di ucciderlo seriamente! Durante la fashion week parigina, c’è stato un tentativo d’omicidio nei confronti del fashion designer. E’stata scovata una borsa di Fendi contenente un ordigno nucleare nella sua stanza d’albergo. Per pochissimo non è accaduto il disastro ma la Fashion Police francese è riuscita a sventare il pericolo. Non c’era nessuna prova riconducibile all’attentatore. Io ero l’unico indagato, avendo anche a mio malgrado un movente abbastanza dichiarato. La moda in Francia è più influente di Carla Bruni che canta, per cui nel giro di poco tempo mi rinchiusero nella Bastiglia, la famosa prigione degli attentatori alla Moda, dei Fashion Killer! Eh si cari miei, come han potuto farmi questo? Io, amante della moda, venuto al mondo con lo scopo di cambiare le sorti del pianeta attraverso essa, un Fashion Killer??? Ci son state fiaccolate, raccolte di firme, aggressioni all’ordine pubblico da parte di tutti i miei sostenitori francesi, ma nulla.
Guardate ragazzi, ecco una foto della mia prigionia in quel posto infernale.
Dovevo assistere a risse fra donne, a telefoni che squillavano e cantavano, a sigarette usate come accessori. La moda in questo posto era odiata, come la Facchinetti da Valentino. Ma quello che più mi spaventava era l’odio generale che aleggiava tra quelle spesse pareti verso una ragazza. Ebbene si, lei, Chiara. Vedevano in ella il nuovo messia del diavolo, sceso tra noi come un profeta a predicare un nuovo mondo, quello del blog. Ogni sera si riunivano per leggere il passo dell’Apocalisse preso dalla Bibbia della Moda. Stavano addirittura progettando un’Arca e selezionando i migliori stilisti per salvarli dalla fine del mondo. Cose agghiaccianti…Pazzeske!
Comunque non ci perdiamo in inutili chiacchiere, un giorno magari scriverò dei diari di quei giorni bui. Il giudice mi diede l’ergastolo, per cui non avevo nessuna speranza di libertà. Vi state chiedendo come io abbia fatto ad uscire? E’arrivato Bryan Boy a salvarmi, aiutandomi ad evadere. Si sentiva in colpa per l’accaduto, sapeva che io ero innocente. Ma entrambi non avevamo idea su chi avesse potuto fare un gesto cosi meschino e mortale. Una cosa era certa: mi voleva incastrare!
Bryan Boy non poteva seguirmi. Io ero un ricercato, un pericoloso criminale seminato da ogni Fashion Police nazionale. L’Eliseo fece stampare la mia faccia da criminale in fuga su ogni bottiglia di champagne. Ma dove andare? In nessun posto potevo star al sicuro. Immaginavo che a Milano l’esercito fosse già in allarme. Ma Parigi mi fece ricordare quando Esmeralda chiese asilo politico a Notre Dame. La Chiesa può potreggermi! La chiesa odia i gay, non farebbe mai entrare la Fashion Police nelle proprie sedi!
Per cui, armi e bagagli si parte alla volta della città cristiana per Eccellenza, quale se non la città che ospita la Santa Sede, Roma…
Giunto nella basilica di San Pietro, il Papa non ha potuto ricevermi in udienza. Si era sentito male la sera prima. Ma un gentilissimo prelato si è preso cura di me. Si chiamava Frate Indovino, era un novizio, alle prime messe. In realtà la sua mansione principale durante le funzioni era quella di indovinare il numero dei presenti che avrebbe mangiato l’ostia. Però era diventato in poco tempo una mascotte del Vaticano. Anche se la sua camera era piuttosto strana…Poster di Lady Gaga, Madonna, George Michael. Le pareti di un rosa baby. Ma soprattutto la collezione dei dvd di Glee. Per tutta la sera non abbiamo fatto altro che cucire. Eh si, voleva dare alla sua tunica un tocco particolare…gli ho consigliato di tingerla di un bel rosso, accorciare l’orlo di almeno 3 spanne e tanto pizzo! Perché il pizzo è il must dell’estate 2010!
I giorni passavano ed io e Indovino eravamo diventati inseparabili. Ma dovevo dare un senso alla mia vita. Non potevo cogliere i fiori tutto il giorno. Dovevo trovare il vero attentatore di Marc. Solo cosi io mi sarei potuto liberare dalla condanna inflittami e tornare libero.
Non avevo indizi sul quale basare la mia ricerca. Ma proprio in quel momento ecco che mi arriva un mms di Bryan: “Ho recuperato la borsa di Fendi che conteneva l’ordigno nucleare! Al suo interno c’era anche altro in realtà…Te la sto spedendo con un pony”.
Wow! Il mistero si infittiva! Ormai stava diventando un caso alla Geronimo Stilton! Al suo interno vi era una Chiave di Volta, famoso grattacapo inventato per proteggere i grandi segreti di Moda. Famosa, grazie ad esso, fu la volta in cui venne portato alla luce il cadavere di Donatella Versace. L’attentatore voleva distruggere con quella bomba anche la Chiave? Che senso aveva…magari il suo scopo era solo farmela avere! Forse solo io potevo arrivare alla parolina di 5 lettere al primo colpo senza danneggiare il segreto! Finalmente gli indizi arrivavano.
Dovevo partire, non sapevo per quale destinazione ma dovevo andarmene. In città c'era AltaRoma, la manifestazione delle sfilate di alta moda in Roma. Indovino voleva passare un’ultima sera con me, sgominando una banda di fashion victims che stava organizzando un aperitivo sulla terrazza di un palazzo. Peccato che non era un palazzo qualsiasi…
Arrivato dinanzi il palazzo, alzo gli occhi e rimango un po’ stupefatto. “Ma come…il Palazzo Fendi?”
Era in corso un evento. Che coincidenza…prima la borsa con la bomba, ora la sede storica a Roma. Il destino vorrà portarmi da qualche parte?
Frate Indovino voleva ungere con l’acqua santa tutti i presenti sperando che questi trovino la retta via. Ma saliamo in cima e approfittiamo invece subito del ricco buffet.
Si, se ve lo state chiedendo quello di fianco a me è Indovino. Per l’occasione abbiamo confezionato una tunica-tubino. Non poteva poi non seguire la moda lanciata da Bryan dei tacchi. TOP!
Ho visto tanta Moda finalmente. Dopo la prigione, il Vaticano, un bel tuffo nella moda mi serviva proprio. Meno male che Roma è sempre in ritardo sulle tendenze. Qui i Fashion Blog ancora non sono arrivati, per cui nessuno sapeva chi io fossi e nessuno poteva identificarmi alla Fashion Police.
Intanto che Indovino predicava, io mi scervellavo con la parola da inserire nella chiave. Perché proprio io dovevo sapere la parola?
Nel frattempo perdo le tracce di Indovino. Che fine ha fatto? Penso: “Sarà sicuro in bagno…”. Vado e scopro una cosa agghiacciante. “INDOVINOOOOOOOO, NOOO!”. Era senza vita, appeso ad una corda. Si era impiccato cari miei. Perché? Leggo in seguito sullo specchio, scritto col rossetto, questa frase: “Io ero un indizio. A presto.” Firmato Kill Blogger.
Era chiaro. Era un mandante dell’attentatore. Ero sconvolto. Il mistero stava diventando un vero giallo fantascientifico. Ma qual’era il suo indizio in realtà? Era chiaro anche questo: portarmi fin qua sopra. A quel punto mi viene subito un lampo di genio. “5 lettere…può esser ormai solo una parola!”…
Bingo. Fendi era la parola della Chiave di Volta! Ma quello che pensavo fosse una semplice Chiave in realtà era una bomba ad orologeria! Getto subito il contenitore giù dal palazzo, per evitare di far estinguere la Sozzani. E Dopo 10 secondi “BOOM”. Roma in fiamme. Brucia.
Ecco una mia posa dalla terrazza con dietro le fiamme che divampavano…
Nel delirio circostante riesco a scappare. Ma la Fashion Police ora penserà che io abbia organizzato il tutto. Che volessi distruggere Roma. Come un odierno Nerone. Radere al suolo la città che ignora i fashion blog con un incendio. Forse era il tentativo di Kill Blogger. Aveva pianificato tutto, anche il mancato attentato a Parigi. Ora sono proprio nei pasticci. Ho alle calcagna un serial killer e tutta la Fashion Police mondiale. Già vedo la prima pagina del Messaggero domani:
“SPGR, Senius Pazzus Gargylus Romanus” ovvero Gargy, il nuovo pazzo di Roma.
Ave
Credits: Nella foto con San Pietro nel background e nell'ultima foto con il Colosseo
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