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Vaccinazioni pediatriche, perchè dire sì

Creato il 06 giugno 2014 da Valentinap @mammeaspillo

Dopo la recente epidemia di morbillo a Bologna e la ricomparsa tra adulti e bambini di malattie debellate da anni,  sorgono nuovi interrogativi sulle vaccinazioni pediatriche: è giusto somministrarle al bambino? Noi diciamo sì, ecco perchè.

Negli ultimi anni molte malattie di cui non sentivo da quando ero bambina sembrano di colpa ricomparse, spesso a discapito dei nostri bambini. Prendete il caso di Bologna, con oltre 100 casi di morbillo accertati negli ultimi giorni: sull’alto numero di contagi è intervenuto Il professor Filippo Bernardi, direttore del Pronto Soccorso del policlinico  Sant’Orsola del capoluogo emiliano, che ha spiegato come questa “epidemia” sia in gran parte dovuta alla campagna contro il vaccino preventivo che da anni spopola sul web e sui social network.

Anche dagli Stati Uniti d’America arrivano dati allarmanti sulla diffusione del morbillo con 288 casi di contagio; un numero elevatissimo, visto che il ministro della salute statunitense aveva dichiarato debellata nel 2000 la malattia. Probabilmente il ceppo della malattia proviene dall’estero, ma il dato resta, come resta il fatto che quasi il 70% dei 288 contagiati non si sono sottopostei alle vaccinazioni preventive. E in Italia, a giudicare dai primi dati del 2014, la situazione non è migliore.

Senza ombra di dubbio, le vaccinazioni hanno consentito la scomparsa o la notevole riduzione di malattie che in passato causavano molti morti o molte disabilità permanenti. Alcune delle malattie oramai sconfitte sono il vaiolo, la poliomelite e il tetano. A differenza dei normali farmaci, i vaccini devono superare degli standard di sicurezza più elevati, visto che vengono somministrati a pazienti sani, questo però non vuol dire che, proprio come tutti i farmaci, non abbiano controindicazioni e rischi. Ma perchè allora molte mamme ancora non vaccinano?

Si potrebbe certamente pensare, visto che le controindicazioni esistono (ma con una casistica davvero infinitesimale) che sia meglio non rischiare, ma le stesse mamme hanno mai considerato cosa accadrebbe al bambino non vaccinato nel caso in cui contraesse una malattia pericolosa e invalidante? Nell’immaginario collettivo, non consideriamo una malattia come il morbillo particolarmente pericolosa, ma questo solo perchè grazie ai vaccini le sue conseguenze non sono più facilmente riscontrabili. Comunque, nel caso in cui si dovesse contrarre questa malattia senza essere stati vaccinati – e questo è solo uno dei molti esempi che si potrebbero citare -  si rischierebbe l’encefalite, che nei casi in cui non provochi la morte potrebbe causare danni celebrali permanenti, 1 su 1000.

Alcuni medici invece, basandosi su studi assolutamente empirici, spingono le mamme a non vaccinare: l’esempio classico è quello del verificarsi di morti improvvise dovute ai vaccini o il manifestarsi dell’autismo in seguito al vaccino per il morbillo, parotite, rosolia (MPR), ovviamente tutte voci prive di qualsivoglia studio scientifico. Altro tema su cui si dibatte è quello legato ai rischi dovuti all’utilizzo come conservante del thimerosal  (sale di mercurio), che però non è più utilizzato nei vaccini per bambini.

Sicuramente la scelta di vaccinare o no i propri figli è personale, ma basterebbe chiedere ai nostri nonni a cosa si andava incontro ai loro tempi per capire che i passi avanti sono stati dovuti alle vaccinazioni. Personalmente, ho vaccinato senza alcun tipo di conseguenza spiacevole tutte e tre le mie bambine e siccome la più piccola è un soggetto a rischio ho optato anche per il vaccino anti-varicella… Sì, l’ho fatto anch’io a 31 anni, tanto per non sbagliare!


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