Ho avuta occasione di scambiare due parole con degli ebrei. E’ avvenuto tramite la rete. Nonostante il brevissimo scambio di parole mi hanno apostrofato con “pazzo ignorante” e mi hanno consigliato di cambiare spacciatore. Beh, se offendi un ebreo ti prendi dell’antisemita, sarebbe giusto allora che gli ebrei che offendono gli altri si prendessero dello stronzo. Per altro le mie osservazioni non erano offensive, avendo semplicemente detto che forse sarebbe giunto il tempo di chiedere scusa al Padre per avere quella pace che tanto agognano. Ho detto questo non da cattolico in vena di fare ad ogni costo proseliti, ma da semplice cristiano che non si fa forte della Tradizione, ma del ragionamento e calcolo cronologico circa profezie che loro stessi per primi dovrebbero conoscere.
Il mio punto di vista, infatti, ha il suo centro focale in un articolo da me scritto che non si basa su chiacchiere, ma sull’evidenza matematica. Mi riferisco a La profezia delle Settanta settimane e Marco 13,30. Ipotesi per un nuovo approccio cronologico al compiersi delle prime 69 settimane di anni. in cui appare evidente tutta la portata messianica della profezia delle Settanta settimane, su cui s’innesta in maniera sorprendentemente precisa Mc 13,30. E’ innegabile. Chi volesse smontare tale ricostruzione cronologica lo potrebbe solo appellandosi a un discorso vago, troppo vago per essere credibile: dovrebbe cioè dire che è una cronologia profetica, sì, ma teologica, e dunque non storica. Beh, spero che la furia negazionista non abbia devastata anche la distruzione di Gerusalemme nel 70d.C. oltre che la crocefissione di Cristo di cui ormai si parla come se fosse una leggenda, un mito. E’ bene ricordare che la mia cronologia ha un impianto così articolato e una serie di calcoli tali che basterebbe una sola data, un solo valore che non fosse quello giusto a far sballare ogni cosa. Insomma quello che ho scritto è accaduto, a meno che non si voglia dire che AT e NT siano stati scritti da un'unica mano dopo la distruzione di Gerusalemme da parte di Tito.
Come potete capire, io di questo mi sono fatto forte per dire agli amici ebrei che nel 35d.C. l’hanno combinata veramente grossa, per cui non possono adesso lamentarsi di una sorte che loro stessi si sono scelti e alla quale tuttora vogliono restar legati perché tra le altre cose mi hanno urlato in faccia: ”Chiedere perdono a chi? Per cosa?” Per niente signori, era solo il Messia, il Figlio di Dio che avete, come direbbe la Chiesa, condannato a morte con piena vertenza e deliberato consenso. Infatti, non solo avete scardinato il tentativo di salvarlo da parte di Pilato, minacciandloo di ricorrere a Cesare se la sentenza non fosse stata di vostro gradimento, ma avete invocata la sciagura su di voi e i vostri figli con queste parole: ”Che il Suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli” (Mt 27,25) Sì, come al solito non mancano i sincretici che riducono questa terribile frase a un comune intercalare, svuotandola di tutta la sua drammaticità; ma fanno questo dimenticando un altro passo del Vangelo in cui chiarissima appare la volontà di ucciderlo per impossessarsi dell’eredità. Infatti in… si legge:” Questi è l’erede; su, uccidiamolo e l’eredità sarà nostra” Anche questo è un comune intercalare? Non è il "nobile" movente? A me pare di sì. Del resto i fratelli Lèman, ebrei come voi, nel loro “L’assemblea che condannò il Messia” hanno messo ben in luce che quel processo lo voleva morto il Cristo e per questo non esitò a commettere numerosissime irregolarità. Del resto come si sarebbe giunti a una sentenza di morte per Colui che Daniele nella sua profezia definisce “Unto senza colpa”. Certo, anche voi, dato che vi fa comodo, crederete a un Daniele leggendario, maccabico, ma permettetemi di dire che i miei conti dicono ben altra cosa. Confutateli, ditemi dove sono sbagliati; ditemi come possono essere così precisi, congruenti ed omogenei, specie sulla data di crocefissione che raggiungo con tre, dico tre, distinti percorsi logici e cronologici. Fatto questo, cioè dimostrato dove sbaglio (per favore non dite anche voi come i cattolici che il mio calcolo è giusto ma non è storico perché me ne frega niente!), piangerò anch’io sulla vostra sorte e griderò all’ingiustizia come ho fatto sempre, ma ora non più. Anzi vi chiedo cortesemente non di chiudere la porta e andarvene, ma di non rompere più i coglioni con il vostro vittimismo che ci vorrebbe far credere che noi siamo i vostri carnefici, quando non solo avete bramato la crocefissione di Gesù ma anche d’impossessarvi della Sua eredità.
Sognavo di andare a Gerusalemme tempo e soldi permettendo, ma credo proprio che sia meglio Rimini la settimana del Ferragosto dove dicono che c’è un’acqua che fa schifo ma che volete che sia, lì non c’è nessuno che ha bisogno di lavarsi le mani come Pilato.