La crisi incombe in tutta Italia e continuano le delocalizzazioni, persino in Liguria le fabbriche chiudono. Nel savonese, per la precisione a Vado Ligure chiude la Ocv, l’ex Vetrotex era passata da Saint Gobain alla multinazionale statunitense Owens Corning. Stamane però il’Unione Industriali di Savona ne ha ufficialmente annunciato l’imminente chiusura. La notizie è presente sul noto sito ligure IVG.
OCV Italia srl oltre ad avere la sede a Besana, in Brianza, avrebbe due siti produttivi in Italia: a Besana in Brianza e Vado Ligure. La OCV Italia srl, si legge nel sito aziendale, è specializzata nella produzione di filati di vetro per il rinforzo dei materiali plastici.
I prodotti OCV Italia sono presenti e consolidati in svariati settori merceologici: trasporti, rinforzo cemento, elettronica, auto, beni di consumo, sport e tessile. L’azienda si è impegnata nella produzione ai massimi livelli di qualità e nella ricerca di tecnologie e applicazioni innovative, il risparmio energetico, la protezione dell’ambiente e la sicurezza.
Cosa è successo però a Vado Ligure? Probabilmente la causa è la solita concorrenza che arriva dalla Cina con la produzione di prodotti a prezzi inferiori. L’azienda di Vado era specializzata nella produzione di “filo” di vetro utilizzato per rinforzare gli stampati di plastica largamente utilizzati nelle costruzioni e sulle auto.
La concorrenza però “uccide” il presente ed il futuro di ben 130 lavoratori attivi e di altri 70 dell’indotto che da oggi non hanno nessun lavoro e ufficialmente sono disoccupati. La Cgil, si legge su IVG è arrabbiata, Fulvio Berruti della Filctem Cgil ha dichiarato: “I costi di produzione, qui, sono altissimi, soprattutto quelli relativi al consumo di energia . Siamo molto arrabbiati anche perché, a questo proposito, nel 2008 avevamo firmato a Roma un accordo con azienda, Unione Industriali, Provincia, Comune di Vado Ligure e Tirreno Power e che prevedeva un collegamento con un cavo diretto tra Ocv e centrale per abbattere del 18% le spese legate all’energia. Un accordo unico in Italia che avrebbe avuto bisogno di ulteriori autorizzazioni, anche di tipo legislativo, e che sono sfumate per il disinteresse delle istituzioni”. Berruti ha anche dichiarato al cronista di IVG“Il risultato, ora, è la chiusura di un’azienda che, nel 2009, aveva investito 20 milioni di euro in nuove tecnologie ‘accompagnando’ sì alla pensione una trentina di persone, ma dalla quale ci aspettavamo almeno 10 anni di ‘tranquillità’.
E invece, come al solito, a farne le spese sono i lavoratori.Oggi riuniremo i dipendenti in fabbrica e, entro domani, ci recheremo in Comune a Vado Ligure per portestare. Poi ci aspettiamo un interessamento di Regione e Provincia”. “Qui nessuno sembra rendersi conto che sta franando il tessuto industriale della nostra provincia e che bisogna mettere all’ordine del giorno della politica il tema del lavoro. Stop alla politica da talk show, ci vuole serietà: è il momento che anche i parlamenari savonesi agiscano in questo senso. Tra crisi di Fac, Ferrania, Isoltermica e Ocv sono già 700 i nuovi disoccupati”.
Fonte: IVG.it